a avere a ordine tutti e mia marmi. Dipoi piglierò partito di lavorargli
1n o qua, o a Pisa, o io me n anderò a Roma. Qua sarei stato volentieri
a -lavorargli, ma mi è stato fatto qualche dispiacere; i’ modo che
- io ci sto con sospetto ».
ni-
tto 1516, 7 settembre — Il papa Leone X aveva ragionato col
rto : PRON pa : È
cardinale Giulio de’ Medici della costruzione della facciata
di S. Lorenzo, mostrandosi desideroso di convenire con
Baccio d’Agnolo e con Michelangelo perchè facessero in-
sieme quell’opera.
Domenico Buoninsegni ne scrisse in tal senso a Baccio d’Agnolo
il 7 ottobre, e Baccio, il 13, trasmise a Michelangelo questa lettera,
ar chiedendogli una decisione.
ol-
i I5I16, 1° novembre — Secondo un contratto con Francesco
Pelliccia, $’occupa a far cavare e sbozzare quattro grandi
13 figure di marmo e quindici altre un po’ minori di quelle
per la Sepoliura di Giulio II.
ro ISI6, 3 novembre — Domenico Boninsegni, tesoriere papale,
scrive a Michelangelo sulla facciata di S. Lorenzo, e sull’in-
le tenzione del Papa che le figure principali fossero di mano
iù sua, le altre di maestri a sua scelta, i quali lavorassero sui
gu suoi modelli e sotto la sua direzione. Gli scrive anche che, per
venire a qualche conclusione, bisogna che Baccio d’Agnolo,
a Michelangiolo o ambedue insieme si rechino a Roma,
per stabilire col Papa e col Cardinale i patti e i modi di
la quell’opera.
n
ISI6, 18 novembre — Acquista tre blocchi di marmo a Car-
rara.
i Il 7 febbraio 1517 ne dà quietanza.
È I5I16, 23 novembre — Il padre Ludovico è ammalato grave.
le e. e Ù e .
A Buonarroto, che glielo scriveva il 12 e il 18, risponde:
« Quando ci fussi pericolo, io lo vorrei vedere a ogni modo inanzi
al che e’ morissi, se io dovessi morire seco insieme... Fa che e’
non gli manchi niente delle cose dell’anima e de’ sacramenti
Ò della Chiesa, e fatti lasciare da lui se e’ vuole che noi facciamo
Gi cosa nessuna per l’anima sua; e delle cose necessarie al corpo, fate
che e’ non gli manchi niente: perchè io non mi sono afaticato mai