se non per lui, per aiutarlo ne’ sua bisogni inanzi che lui muoia.
Non abiate rispetto nessuno se vi dovessi mettere ciò che noi ab-
biàno... ». Presto il vecchio risana.
I5I6, 5 dicembre — Parte da Carrara e, arrivato a Koma, si
presenta al cardinale Giulio de’ Medici e poi al papa Leo-
ne X, dai quali ebbe commesso il disegno per la facciata di
S. Lorenzo a Firenze.
Così ricorda, in una lettera del 1520 a Sebastiano dal Piombo:
«e là feci un disegno per detta facciata, sopr’al quale detto papa
Leone mi dette commessione ch’io facessi a Carrara cavare marmi
per detta opera... ». Altrove, nei Ricordi, dice che restò «d’accordo
col Papa a parole ».
1516, fine dicembre — Fa eseguire il modello della facciata.
Seguono i Ricordi: « Mi tornai a Carrara: e quando fui a Firenze
lasciai a Baccio d’Agnolo el disegno che avevo fatto a Roma di detta
opera, che ne facessi un modello. Dipoi send’io giunto a Carrara l’ul-
timo di dicembre... ebbi, a dì circa otto del mese Seguente, da Papa
Leone ducati mille d’oro... e’ quali mi mandò Tacopo Salviati a
Carrara... »
1517, 3 gennaio — In Carrara, contratto per la cava di quattro
grandi blocchi.
I517, 7 gennaio — A Pietrasanta.
1517, 19 gennaio — Leonardo sellaio gli scrive che Sebastiano
del Piombo ha incominciato, a gara con la Trasfigurazione
di Raffaello, la tavola della Resurrezione di Lazzaro, su di-
segno di Michelangelo.
Gliene dà anzi continue notizie, in questo e nei prossimi anni.
1517, 2 febbraio — Secondo il suo primo disegno (si apprende
da una lettera del Boninsegni a Michelangelo), erano dieci
le statue da porsi sulla facciata di San Lorenzo (quattro da
basso ritte in piedi: S. Lorenzo, S. Gio. Battista, S. Pietro e
S, Paolo; altre quattro, nell’ordine sopra le porte, a sedere:
1:SS. Luca, Gio. Evangelista, Matteo, Marco; infine due nella
cima: i SS. Cosimo e Damiano); e, oltre le statue, si dove-
vano: scolpire storie di bronzo in bassorilievo.