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manco alegrezza l’haveria quando el sapesse che fosti contento et
che stesti con l’animo quieto et che ’l medesimo amor che lui ha a
vuj, vui lo havesti a lui... Me trovai a Pesaro con... Hieronjimo da
Zenga (Genga)... me disse che potria esser bon mezo a fare che ’
Duca (d’Urbino) fosse contento da vui de l’opera de Papa lIulio,
quale mostra da haver molto a core questa hopera... ». Si cerca
infatti un accomodamento, sempre insistendo perchè gli eredi de-
positino gli 8000 ducati, in modo che M. possa condurre a termine
l’antico progetto. In una lettera di poco posteriore Sebastiano l’in-
forma che ha parlato con lo Staccoli, agente del Duca d’Urbino, il
quale « rispose che il non posseva provvedere el resto de’ danari, ma
che sua Signoria era molto più contenta che vui facesti l’opera del
secondo modo, ciò è che fusse breviata per la valuta dei danari
havete ricevuti ». Sebastiano propose a lui di annullare il con-
tratto precedente e di farne un'altro, nel quale. Michelangelo
si contenti di fare « un’opera... della valuta de’ danari » ricevuti,
«in termin di tre anni » aggiungendovi di suo due mila ducati
« computando la casa (di Macel de’ Corvi) ». Sicchè Sebastiano gli
chiede una bozza del nuovo contratto e una procura per trat-
tare l’accordo.
1531, 24 maggio e 16 giugno — Federico Gonzaga lo fa invi-
tare a occuparsi di qualche lavoro col quale voleva ornare le
stanze del Re, ma egli si ricusa perchè occupato in un’opera
« espressa e gagliarda del papa », cioè nella Sagrestia e nella
Libreria di San Lorenzo a Firenze.
I531, 16 giugno — Lavora alle Tombe Medicee.
Sebastiano scrive: « Jo ho recevuta una vostra in resposta de la
mia con una inclusa directiva a nostro Signore (lettera perduta),
quale li è datta in man propria et àla havuta molto accara... et
ami ditto expresamente che io vi deba scriver da parte sua, che...
li rincresce che vui habiate sospicione de’ cicaloni... et se stupì
quando el lesse... dele figure ditte (per le Tombe Medicee) che son finite
et disse che mai fu el mazor lavorante da vui quando volete... et
ancora mi chiamò et mi disse: scrivegli che ’l prego che *’ piglia
l’opera in piacere et che ’] facci quel che 1 pò, chè non voria li in-
travenise qualche desordene, che ’l se tirasse adosso qualche in-
firmità ». 11 Papa promette inoltre d’interessarsi per il nuovo con-
tratto con gli eredi di Giulio II. La casa di Macel de’ Corvi è in malo
stato:... « l’opera di quadro (della iomba) è precipitata sotto terra de
modo che ’l c’è un gran dano. Seria pur meglio farla levare de quella
ruina et meter que’ aconzi ne la botega grande, benchè ’l tecto tutto
DIiOVE... »