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tone (Noli me tangere) fatto per Alfonso Davalos, marchese
del Vasto, a richiesta dell’arcivescovo di Capua (11 aprile).
I53I, metà novembre — Antonio di Bernardo Mini parte da
Firenze per la Francia, recando consè il cartone della Leda,
disegnato da Michelangelo pel Duca Alfonso d’Este, il qua-
dro trattone su tavola e molti disegni e modelli donatigli dal
maestro.
« Il 23 dicembre è a Lione, di dove scrive il 9 marzo: « sapiate
che di questo chartone n’arò a fare 3 déle Lede ». Spera venderlo
al Re di Francia, ma l’8 maggio è già andato due volte inutilmente a
Parigi. « Delle due tavole che io contrassi con tanta inspesa di qui
sono a Parigi in casa di Buonaccorso ». A tale proposito Francesco
Tedaldi scriveva a M. l’11 febbraio da Lione: « aspetono la Leda, e
subito venuta, andranno alla corte... Anno cominciato una Leda che
riesce molto bella. Et questo Benedetto (del Bene, pittore che a-
compagnava Antonio Mini) à gentile spirito... »
I531, 21 novembre — Papa Clemente VII gli comanda di non
lavorare, sotto pena di scomunica, se non nelle Sepolture
Medicee.
Questo è il Breve papale: «“ Dilecte fili, salutem etc. Amavimus
semper, amamusque te et singularem virtutem, et inter cetera de-
sideria nostra salutem et diuturnam vitam tuam cupimus, qua et
Urbem et illam familiam tuam et te ipsum diutius illustrare possis,
quemadmodum illustras. Et propterea convalescentia ac longeva
vita tua cum nobis sit cordi, nec ignoremus quanti quotidie ob vir-
tutem tuam tibi labores augeantur, qui mortis tue causa facile
esse possent, tibi sub excommunicationis latae sententiae pena
mandamus per presentes, ne post habitas presentes nostras in
picturae statuariaque arte aliquo modo laborare debeas, nisi in
sepultura et opera nostra, quam tibi committimus, in quo et nobis
parebis et salutis tuae curam habiturus es. Dat. Romae dì XXI nò-
vembris 1531, a. &»
I53I, 21 novembre — Accordi per la Tomba di Giulio II.
Scrive Sehastiano: « Ho reparlato.. a questi agenti del signore
Ducca (d’Urbino), quali m’àno detto che si contentano de far tutto
quello volete vui, con questa condicione: che le figure che sono
facte in Firenze per conto de questa sepultura (di Giulio 11) ven-
gano a Roma et l’opera de quadro che sia a proposito de detta opera.
Et che detta sepultura se finischa in Roma e non a Fiorenza perchè
nno ferma fantasia che non verà mai cosa che sia de simel: se.