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1532, luglio — Si sa da una lettera di Sebastiano che Michelan-
gelo vuole assumere ad aiuto nelle sculture della Cappella Me-
dicea Fra Giovan Angiolo Montorsoli, servita.
Il 17 luglio 1533 il Montorsoli già vi lavorava con lui. Infatti,
fino dal dicembre, egli l’aveva chiamato con sè a Roma.
1532, fine agosto — Va a Roma, dove stringe amicizia con
Tomaso del Cavaliere, e dove rimane fino al 1533.
1532, 7 ottobre — G. B. Figiovanni gli scrive come Giovanni
da Udine e M.0 Bernardo lavorano al Ppergamo di S. Lorenzo
1532, 16 novembre — Stefano di Tommaso gli dà notizie intorno
ai lavori di restauro della lanterna della sacrestia di S. Lo-
Tenzo.
1533, fine di giugno — Ritorna a Firenze e reca con sè il fedele
servitore Francesco degli Amadori detto l’Urbino.
1533, 17 luglio — Lavora alle Tombe Medicee. Sebastiano del
Piombo gli scrive contento che sia « zonto a Firenze sano et
salvo con tutta la compagnia »; ha riferito al Papa dei lavori
in S. Lorenzo e gli raccomanda quello dei palchi in legname
e la vélta della Cappella, eseguita da Giovanni da Udine,
chè la vuole ricca di colori.
Ancòra gli scrive il 25: « mi pare che si facia un gran romore
perchè havete messo el frate (Montorsoli) in opera su la figura del
Ducca Juliano », ma il Papa è rassicurato su di ciò, ed è contento
che «il pergamo... sia riusito bella cossa ». Gli invia due madrigali
(scritti da Michelangelo) musicati dal Festa e dal Concillon e lo
avverte che « l’ambasatore del Ducca d’Orbino fa un gran romore a
San Pietro in Vincula, et fa lavorare a furia, de modo che a la tor-
nata vostra trovarete facto la volta, el muro et cosse grande... ».
Michelangelo chiede che Nicolò Tribolo eil Solosmeo, scultori, ri-
tornino da Loreto per aiutarlo nel lavoro di S. Lorenzo.
1533, 16 agosto — Lavora alla Libreria Laurenziana. Seba-
stiano consegna al Papa un memoriale di Michelangelo,
consigliato dal Papa stesso, per reclamare al Duca di To-
scana IIOO ducati che il « Comune vecchio » gli aveva tolti.
ll Papa « hordenò a l’ambassator fiorentino che scrivessi a la
Ex.tia del Ducca de modo et via che credo non habbi ordenate 4
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