Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 1)

la Vinci... I disegni per la Battaglia d’ Anghiari sono numerosi nelle rac- 
ca, perchè colte, e copia di frammento del cartone è la testa di guerriero 
rincipio a che grida a squarciagola nel Museo Ashmolean di Oxford.! Tra 
o duttaviaà le numerose copie si novera la pittura trovata dal Milanesi nella 
UN ana Guardaroba di Palazzo Vecchio, pittura che servì all’incisione 
nci perchè di Lorenzo Zacchia (1558). Un piccolo schizzo dal cartone di Leo, 
‘ale (1510), nardo è nel famoso disegno di Raffaello per San Severo di Pe- 
Michelan: rugia, e uno più grande in altro abbozzo attribuito erroneamente 
3 a Raffaello stesso, nel Gabinetto delle stampe a Dresda.? 
crive Ben- Interrotta la grande impresa della Battaglia d’ Anghiari, Leo- 
Latie Aveva nardo, secondo il Vasari, s’applicò probabilmente al ritratto 
Cartone”, della donna di Francesco del Giocondo, Monna Lisa. « Prese », 
O MOSTO scrive il biografo aretino, « a fare per Francesco del Giocondo il 
{tro che lo ritratto di Monna Lisa sua moglie; e quattro anni penatovi, lo 
iteiper la lasciò imperfetto; la quale opera oggi è appresso il re Francesco 
Lsuntavano di Francia in Fontanableo: nella qual testa chi voleva vedere 
E do da quanto l’arte potesse imitar la natura, agevolmente si poteva 
ona Le comprendere; perchè quivi erano contraffatte tutte le minuzie 
alia è Si che si possono con sottigliezza dipingere. Avvengachè gli occhi 
ente i ’; avevano que’ lustri e quelle acquitrine che di continuo si veg- 
pie da gono nel vivo, ed intorno a essi erano tute quei rossigni lividi 
trachea e i peli, che non senza grandissima sottigliezza si possono fare. 
li Le ciglia, per avervi fatto il modo del nascere i peli nella carne, 
pane, e con dove più folti, e dove più radi, e girare secondo i pori della carne, 
pleni i non potevano essere più naturali. Il naso, con tutte quelle aper- 
pome i ° ture rossette e tenere, si vedeva essere vivo. La bocca, con quella 
abile, Stet- sua sfenditura, con le sue fini unite dal rosso della bocca, con 
tici, ed'uno l’incarnazione del viso, che non colori, ma carni pareva vera- 
it, inte la mente. Nella fontanella della gola chi intensissimamente la 
guardava, vedeva battere i polsi; e nel vero si può dire che questa 
elle arti che fiori- 
la Vinci. Milano, 1 SIpnNey ConLvIn, illustrando il frammento di cartone, nella sua edizione dei disegni 
di Oxford, giustamente osserva ch’esso è un’antica copia di qualche contemporaneo, di 
uno dei tanti che copiarono i cartoni giudicati da Benvenuto Cellini « la Scuola del mondo we 
? Si cita anche una copia diretta dal cartone nella Collezione Horne a Firenze (Cfr. BeE- 
Y I, cap. XII, Fi- RENSON, The Drawing, cit., I, 161).
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.