Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 1)

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ani ga a far la bocca « con quella sua sfenditura, con le sue fini unite 
est’arte: dal rosso della bocca, con l’incarnazione del viso, che non colori, 
he la ri- ma carne pareva veramente ». Nè questo sfoggio di naturalista 
e la fa- e di notomista bastò al Vasari, perchè, trattandosi di Leonardo, 
‘he suol giunse a supporre e a far credere che «nella fontanella della 
» di Lio- gola chi intensissimamente la guardava, vedeva battere i polsi ». 
ì divina Evidentemente il biografo aretino, confondendo la profondità 
per non della osservazione con la superficiale minuzia e finitezza fiam- 
di tutto minga, dimenticando, per dar corpo vivo a nozioni di scienza 
li sorta. anatomica, la sintesi dell’artista chiaroveggente, creò un mani- 
‘eca Na- chino per una dimostrazione di trattatista. Per mettere in rilievo 
sue no- il valore dell’opera d’arte, non mai vista, ricorse non a quella, 
Ritrasse ma alla propria erronea cognizione del merito del pittore scien- 
tai al ri- ziato o, meglio, dello scienziato pittore. Curioso destino quel 
na Lisa, che persegue il capolavoro: un moderno scrittore, il Coppier," 
li: Fran= che comprese benissimo come il Vasari, scrivendo di Monna 
: quanto Lisa, inventasse di sana pianta, finì per conchiudere, nell’eb- 
Igli, che brezza del trionfo delle sue ostilità contro il biografo aretino, che 
diano, e il ritratto del Museo del Louvre non solo non rappresenta Monna 
a prima Lisa, e non è un ritratto, ma è un’entità muliebre, un prototipo 
rappose vinciano, un manichino insomma, al quale ricorse il pittore per 
Lisa con foggiar uomini e donne, il Battista e la SanP Anna del Louvre. 
1 Vasari La corrispondenza con l’idealità fisica e spirituale d’un artista, 
scrizione col tipo da lui naturalmente creato a propria immagine, fu così 
rappre- supposta derivazione da un archetipo fisso, per le copie da stam- 
più folti parsi di disparate figure. Leonardo da Vinci, dopo aver creato 
la nè ci- Monna Lisa, si sarebbe messo a farla gemere come torchio 
Drincipio da stampa. 
> aretino Tornando al Vasari, la sua invenzione si svela in ogni parte, 
‘ni gene- prima col far lavorare Leonardo quattr’anni intorno al ritratto, 
da qual- applicando ad esso quanto si sapeva del pittore «impacientis- 
incesco I simo al pennello ». ma passando il segno nella applicazione. sino 
re scien- _ 
a fare © L. CorpIEr, La « Joconde » est -elle le portrait de Donna Lisa ? in Les Arts, Paris, 
tenere », janvier, IQI14.
	        
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