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I537, ottobre 19 — Appare come testimonio in un testa-
mento.
1538, aprile 30 — Per obbedire alla volontà del Consiglio, che
così aveva imposto a tutti i cittadini veneziani, dà la nota
delle sue condizioni, e dichiara di possedere quindici campi
di terra posti nella villa di S. Zenone, sotto la potesteria di
Asole, e una casa nella stessa località.
I545 e 1546, maggio 27 — Il Consiglio dei Dieci ordina che Bo-
nifazio riceva il pagamento dei due altri quadri collocati
nella cassa del Palazzo dei Camerlenghi.
1547, giugno 6, in _ Rialto — Bonifazio de’ Pitati, abitante nella
contrada di S. Marcuola, fa testamento e nomina fra gli
eredi Marco, figlio di Antonio Palma e di sua nipote Giulia.
1548, settembre 28; 1549, agosto 28 — È testimonio in alcuni
testamenti.
I553, luglio 14, in Rialto — Bonifazio de’ Pitati, abitante
nella contrada di S. Marcuola, «sano della mente, benchè del
corpo infermo», fa un testamento che annulla i precedenti,
e lascia ogni suo avere e ogni suo carico alla « dilecta moglie
Marieta che fo figliola di ser Zuane di Marco Gester ».
1553, luglio 26 — Bonifazio de’ Pitati da Verona, pittore, del
fu ser Marco, «agravado del corpo et iacendo in letto», fa di
nuovo testamento, chiedendo di essere sepolto a S. Alvise,
dove sono sepolti i suoi. Di questi due ultimi testamenti è
testimonio il pittore Domenico Biondo.
1553, luglio 27, in Rialto — Marietta, moglie di Bonifacio,
fa testamento.
I553, ottobre 19 — Muore « Ser Bonifacio depentor amalà lon-
gamente ». La notizia si ricava dal necrologio della chiesa di
S. Ermasora.