Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 3)

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Il pittore, nato per rappresentare scene festose, rese anche più 
gaie dal colore e dai ricchi costumi, dipinse i Trionfi dell’ Amore 
e della Castità (figg. 728-729), trasportando i personaggi nella 
Venezia lussuosa del Cinquecento. 
Con le doti di coloritore magnifico, di compositore garbato 
e fine, Bonifacio creò- il suo capolavoro nel Convito del ricco 
Epulone (fig. 730) della Galleria di Venezia. In un terrazzo, 
dove le colonne sembrano grandi torce luminose, siede a sinistra 
Fig. 730 — R. Galleria di Venezia. 
Bonifacio de’ Pitati: Convito del ricco Epulone. 
(Fot. Anderson). 
il padrone di casa, e si volge, come preso da noia, alla sua donna 
lamentosa, mentre poggia la mano sulla destra d’una vaga gio- 
vane, la quale, a sua volta, sembra distrarsi, piegandosi verso i 
suonatori che inginocchiati suonano e cantano tristemente, e si 
stringono in gruppo per osservare il libro della musica, aperto 
loro davanti da un moretto. Dietro è il povero Lazzaro, cui dà di 
morso un cane. Sul giardino del fondo, passano, risaltano, cava- 
lieri, falconieri. Tutto il mondo è in festa; la ricchezza si dona 
piaceri e gaudi, benchè resti a saggio del convito solo un magro 
piatto di pesciolini. Può dirsi che Bonifacio Pitati, crescendo il 
consueto modulo dei suoi personaggi, abbia trovato, con la flui- 
dità del pennello, il tono vellutato, l’elezione delle forme, una 
dolce melodia cromatica. Il seguace del Palma qui s’accosta 
"N
	        
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