—- 1064 ——
gian maestro e donno dell’arte veneta; ne prende i colori sma-
glianti, e li serba nel loro fulgore, senza le originarie trasparenze,
senza la morbidezza o la tenerezza magistrale. Tutto resta
indurito, contornato, grosso.
Anche in un quadro della R. Galleria di Venezia {fi9. 738),
come in un altro del Museo di Budapest (fig. 739), resta presente
Fig. 739 — Museo Nazionale di Belle Arti, a Budapest.
Polidoro Lanzani: Madonna e San Ludovico di Tolosa.
a Polidoro il modello raffaellesco della Madonna del Velo, ma,
volendo aggiungere nel primo dipinto San Giovannino che bacia
un piede di Gesù, sembra gli faccia prendere un calcio sul mento.
Questo dimostra come tornasse a fatica ogni movimento delle
figure al pittore, che si scioglie poi alquanto, nel progressivo
studio degli esempi di Tiziano, come si vede nella Madonna
adorante il Bambino e San Giovannino del Museo Civico di Ve-
rona (fig. 740). Qui è più unito il gruppo della Madre e di Gest,
isolato invece San Giovannino che conduce l’agnello. La com-