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mazione sempre più nitida della personalità di Tiziano
di fronte a quella di Giorgione, per effetti di movimento
appassionato e grandioso nell’Assunta dei Frari, per
contrapposti di tono nella Sacra Famiglia con Santa Ca-
terina della Galleria Nazionale di Londra - Luci e om-
bre, attori del dramma nella pala di San Domenico di
Ancona, nel trittico dei Santi Nazaro e Celso a Brescia,
nella pala del Vaticano, nella Deposizione del Louvre —
Visione atletica della forma nel San Cristoforo di Pa-
lazzo Ducale — Solennità di ritmo architettonico nella
pala di Ca’ Pesaro — Ritorno alle abbaglianti scenografie
con l’Assunta della Cattedrale di Verona, il San Giovanni
Elimosinario a Venezia, il San Pietro Martire e la Batta-
glia di Cadore — Grandezza compositiva della Presenta-
zione al Tempio — Fasto cromatico nei ritratti di Fede-
rico Gonzaga al Prado, della Bella a Pitti, della Venere
agli Uffizî — Atmosfere penombrate e attenuazioni cro-
matiche nei ritratti di Carlo V col cane e di Ippolito de’
Medici, nell’allegoria in onore di Alfonso d’ Avalos — Ri-
tratti di questo periodo: Francesco I, Francesco Maria
della Rovere, Isabella d’ Este, la Piccola Strozzi, Pier Luigi
Farnese — L’Allocuzione del Marchese del Vasto — Ri-
tratto di Pietro Aretino — Il michelangiolismo nella
opera di Tiziano: Cristo coronato di spine al Louvre, il
Sansone della Galleria Borghese, il Fiume della Galleria
di Napoli — Sviluppo del principio luministico nel ri-
tratto di Paolo III fra i nipoti, nél secondo ritratto di
Pier Luigi Farnese, nella Danae della Galleria di Napoli
— Altri esempi di titanismo michelangiolesco nel soffitto
di Santa Maria della Salute a Venezia — Interpretazione
idealistica della personalità di Carlo V nei ritratti di
Monaco e del Prado — Trasparenze luminose di carni
e stoffe in Venere e la Musica del Prado — Dopo un ri-
torno momentaneo al fasto cromatico e alla rappre-
sentazione schietta immediata del soggetto nell’Autori-
tratto e nel Ritratto di Lavinia a Berlino, riappaiono le de-
licate velature atmosferiche nell’effige di un Gentiluomo
al Louvre, in Filippo II e in Isabella di Portogallo al
Prado, nel cosidetto Inglese, nell’Ultima Cena di Ur-
bino — La stessa oscillazione fra il pieno trionfo di un
colore squillante alla luce e l’attenuazione cromatica ot-