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sentazioni di Giuditta, ne interroga ansiosa lo sguardo, come a Im
decifrar l’enigma di quel pensiero ondeggiante, indefinito, ap- de
pena tinto di malinconia.
Ogni accento romantico scompare dall’immagine di Flora
(figg. 103-104) altra replica della Venere e della Salomè, in un grado
Fig. 104 — Particolare del quadro suddetto.
(Fot. Anderson).
di sviluppo più avanzato dell’arte tizianesca. Gli occhi ridono
giocondi, la seta della chioma ha fulgori di rame; una lieve tunica
di lino, un broccato di fiamma e d’oro accostano, in contrasti
cromatici d’intensissimo effetto, il caldo avorio delle carni. Fiore
del maggio dai colori ardenti, la Flora degli Uffizi è un brano di
realtà giovanile e radiosa.
Rispecchia il tipo di Flora il ritratto supposto di Laura
Dianti con Alfonso d'Este (fig. 105), non già l’esemplare del
Louvre (fig. 106), che secondo noi è libera imitazione dossesca,