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del colore locale all’ambiente, fornito anche in distanza di qual-
nia che magro ombrello di palma.
à e Tiziano, pur mantenendo nelle sue linee generali la scena,
che svolge quelle linee con maestosa ampiezza, e infonde alla com-
ne, posizione, mediante il dominio assoluto dell’orizzontale, un
ritmo scandito con lentezza, maestoso. Per attenersi vieppiù
alla gravità di questa linea, divide in due rampe la scala va-
stissima che conduce al tempio, dietro cui s’apre una via con
Fig. 143 — Accademia di Belle Arti, a Venezia,
Tiziano: Presentazione della Vergine al tempio.
(Fot Alinari)
palazzi retti da colonne romane e aperti sullo sfondo montano
del Cadore. Nessun ricordo d’Oriente, solo un accenno classico
i nella piramide sormontata dal globo. La cerimonia si svolge a
Venezia, e sono i magnati veneziani, dame in vesti di gala,
senatori e procuratori di San Marco, che inoltrano verso il tempio,
la- al seguito di Maria: vi si frammischia il popolo, e infonde la
1. nota viva alla scena: mendicanti che implorano e ricevono ele-
do mosine, vecchie e popolani, un fanciulletto spaventato da un
m- cagnolo, una bimba appoggiata ai gradini, intenta, sospeso
cia il respiro, alla Vergine che sale. Nell’alto delle case le finestre
ra, si spalancano: s’affacciano dall’ombra alla luce gruppi di cu-
fa- riosi. Maria è sul vasto ripiano della scala che la isola dalla
lar folla; ha messo un piede sul primo grado della seconda rampa;