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quasi in abbandono, svelano unm’interna forza invincibile, e il
volto bruno, che in un violento riverbero di sole s’affaccia dal-
l’ombra del fondo, ha una grandezza ardente e barbara.
Nessuna traccia invece del formalismo michelangiolistico
che raggiunge il Vecellio traverso Sebastiano del Piombo, nel-
l’Allocuzione del Marchese del Vasto (fig. 160), tra gli esempi
Fig. 161 — Hofmuseum di Vienna. Tiziano: Ecce Homo.
(Fot. Wolfrum).
maggiori del luminismo tizianesco in questo periodo. È il ritratto
in azione, il ritrattocartello, in una forma monumentale. Nel co-
lore domina il rosso; dal manto: del condottiero alla veste del-
l’alabardiere in primo piano, veduto da tergo, al fuoco soffo-
cato delle nuvole: come nel ritratto di Carlo V a cavallo, il rosso
accompagna il discorso del Duce alla soldatesca; squilla una fan-
fara di guerra. Il condottiero macchinoso, tronfio, il paggetto
che guarda distrattamente alla folla, con lineamenti marcati
da grevi ombre, metterebbero il quadro tra le cose inferiori di
Tiziano, se noi non vedessimo apparire, come suscitata dal gesto
dell’oratore, una folla confusa, immensa, smarrita fra le te-
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