Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 3)

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dilunga per la veduta campestre, verso l’orizzonte profondo. 
Non il pieno sole, il clamor della gioia, domina, ma un’atmo- 
sfera velata e morbida, dove la luce, che sembra splendere 
dietro lievi cortine di nuvole, infonde alle cose un senso di 
raccoglimento e d’abbandono. 
Sulla coltre violacea risaltano il bianco vellutato del nudo, 
la rosea trasparenza della mano; e l’opalina luce dei guanciali 
Fig. 177 — Museo del Prado. Tiziano: Venere e il Suonatore d’organo, 
(Fot. Anderson) 
dà risalto alla biondezza del volto, dipinto con una pennellata 
delicatissima, ariosa. La veste gialla, il bosso dell’organo, cir- 
condano di un’atmosfera calda il Suonatore; mano e volto sono 
intrisi di atomi d’oro. Le luci che convergono al centro dell’or- 
gano traducono nel loro squillo l’impressione stessa del suono, 
e si smorzano lontano nel murmure degli zampilli di una fonte, 
nelle vene esili dei tronchi sotto un velario di nuvole. 
Molte repliche sono sparse in Europa dell’opera di Tiziano: 
la migliore è nella Galleria di Berlino. In altre si nota la colla- 
borazione di bottega, ad-esempio nel quadro appeso alle pareti 
della stessa grande sala del Prado (fig. 178), ove è il capola-
	        
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