Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 3)

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anni, mentre Giorgione trae accordi elegiaci dalle delicatezze 
Giorgione estreme nei passaggi del tono. 
lievo sta- Le sue immagini non sono create per l’azione; anche Giu- 
ideale di ditta, l’eroina, è inerte e pensosa. I gesti sono lievi, 1 corpi non 
fede, nel- pesano sulla terra, gli occhi non riflettono le umane passioni; 
2 Soi contemplano il mondo e il proprio sogno, e la terra assorta 
) ve ali RR 
‘arpaccio, contempla l’umana bellezza, in un reciproco ‘abbandono. Ecco 
per espri- perchè tutte le opere di Giorgione, la pala di Castelfranco come 
gini sono la Venere di Dresda, destano in noi l’impressione di un sacro 
la sembra silenzio, di una realtà bella e incorruttibile, che confina col sogno. 
na volta, 
a tutte le 
Giambel- 
ierfrance- 
successiva 
alberi, le 
: vicina la 
no, 1 suoi, 
1e vestono 
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1ovimento, 
contrasti, 
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1508, quando 
del compenso 
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, perchè dove è 
appresso, altra 
1 volle soggetti; 
;jjamo avere una 
da figure ancora 
a donna ignuda 
ll’aria aperta. 
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