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ruvido atteggiamento del secondo profeta, richiamano altre pit-
ture del Torbido; ma l’effetto luministico, di magica intensità,
trasfigura la scena, richiamandoci a un tempo Giovanni Caroto
e il Savoldo nella incandescente veste dell’Apostolo a sinistra,
addormentato, e nei risalti di luce e controluce violenti sulla
figura dell’apostolo sveglio. Il paese fluido trae dall’alternativa
d’ombre e riflessi una vita poetica, misteriosa, all’unisono con
Fig. 637 — Galleria di Augsburg. Torbido: La Trasfigurazione.
(Fot. Fritz Hoefle).
quella delle balenanti figure; nulla è definito a massa, venezia-
namente, in quel dilagar di luci tra l’ombra che tutto fa appa-
rire più lieve e lontano, in un’atmosfera limpida e sottile.
ll provinciale ritardo del Veronese di fronte ai Veneziani
giorgioneschi si svela nel persistente linearismo, che trasforma
le grandi nuvole frecciate di raggi dietro la vetta del Tabor
in cumuli di scagliette madreperlacee e di argentei schisti, mi-
rabile interpretazione lineare dell’etere mosso dai brividi del-
l’onda luminosa attorno a un centro di luce.
Infine, il Tobiolo del Museo Civico di Verona (fig. 638) sembra
l’opera di un manierista prossimo allo Schiavone, che cerchi
eleganza mediante allungamento di forme e sottigliezza di’ li-
neamenti; enfasi scenografica con l’ombra delle due smisurate
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