—— 22
Il magno palazzo del Cardinal di Trénto, 1539, chiama l’ar-
tista Dosso Tridentino. Che almeno suo padre fosse trentino,
si sa da due documenti riportati dal Cittadella (7 due Dossi,
Ferrara, 1870), uno del 2 ottobre 1532, in cui si parla di ma-
gister Johannes alias Dosso, pro nomine Nicolai de Tridento ejus
patris, l’altro del 19 febbraio 1535, in cui torna di nuovo Ma-
gister Johannes, cognominatus Dossus filius et procurator Nicolaj
de Tridento (cfr. Mendelsohn, op. cit., pag. 198, n. 26).
Dal secondo documento citato si ricavano altre notizie
sull’artista, che vi è detto: habitator in civitate Ferrariae, in
contrata Columbariae, ed appare proprietario di un terreno
in Villa Dossii Vicariatus Quistelli. Da questo possesso, se
non proprio dal luogo d’origine, può esser derivato il sopran-
nome Dosso, ipotesi resa maggiormente verosimile da un
atto notarile del 26 agosto 1516, dove si ricorda magistrum
Joannem dictum Doso filium ser Nicolaj de Villa Dossi di-
strictus Mantuae Vicariatus Quistelli...
Col soprannome Dosso l’artista è ricordato fin dal primo
documento che parla di lui come autore di un’opera pit-
torica. Il doppio nome Dosso Dossi compare per la prima
volta nel 1797 negli Inventarî della Galleria Estense di Mo-
dena (Venturi, La Galleria Estense, pag. 396).
Regna la più grande oscurità riguardo all’educazione
artistica di Dosso. Dice il Baruffaldi che studiò prima presso
Lorenzo Costa, poi, per interessamento del duca Ercole I,
presso cui il padre dell’artista era spenditore, fu mandato a
studiare sei anni a Roma, e cinque a Venezia. Il Dolce
(L’Aretino, Dialogo della pittura uscito per la prima volta in
Venezia, 1557, pei tipi del Giolito) dice che, dei due fratelli
Dossi, «uno (verisimilmente Dosso) stette... a Venezia alcun
«tempo per imparare a dipingere con Tiziano: e l’altro (Bat-
« tista) 11 Roma con Raffaello ».
Nessun dato per la prima educazione dell’artista può
venirci dalle opere, non conoscendosene finora alcuna appar-
tenente con certezza al periodo giovanile di lui.