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In tutti questi saggi vediamo il pittore nei suoi tentativi di
sciogliersi dalla materna arte veronese, che dà impronta al qua-
dro della R. Pinacoteca di Torino: La Purificazione (figg. 677-678),
ove nelle figurette allineate con spirito quattrocentesco, legnose,
rigide, mostra l’impaccio a rappresentare, a narrare, anche a col-
locare i personaggi all’aperto, nella strada, fra enormi palazzi e
Fig. 677 — Torino, R. Pinacoteca. Antonio Badile: La Purificazione.
(Fot. Anderson).
loggiati. Splendono tuttavia, nella faticata composizioncella, qua
gli abiti damascati delle donne in ginocchio davanti al tempio,
là le vesti a righe multicolori di un uomo; altrove le tinte pez-
zate dei marmi delle colonne, o le punte, le pietre a colori del
pavimento. Da questo povero saggio ai tentativi di cui sopra, si
nota lo studio del pittore a rifarsi, a conformarsi al suo tempo,
a grandeggiare, dimenticando i suoi primi maestri, Girolamo dai
VENTURI, Storia dell’Arte Italiana, 1X, 4.
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