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In un’altra serie d’opere ci sembra riconoscere l’abilità pit-
torica e le doti d’eleganza decorativa e di capricciosa fantasia
che distinguono lo Zelotti pittore del Catajo dalla schiera dei
minori veronesiani, e cioè nella Decollazione dei Santi Primo e Fe-
liciano del Museo di Padova (fig. 712), trofeo d’armigeri, cavalli e
stendardi, in crescendo trionfale elevati fra gli edifici d’un opaco
Fig. 709 — Bassano, Museo. G. B. Zelotti: Noli me tangere.
(Fot. Croci).
biancore e il cielo variegato di nuvole chiare, in contrasti vivacis-
simi di gruppi controluce e d’altri in luce, come di gesso bianco;
nel Mosè salvato dalle acque (fig. 713), della Galleria di Dresda,
con mazzi fioriti d’alberi e di figure, e con quella macchia del
nano maligno schizzata in due o tre rapidi sfregazzi sull’ombra
contro il raso abbagliante di una gonna muliebre, e le altre due
d’alabardiere stagliate intorno al profilo d’ombra dell’albero con
sì elegante capriccio, da rivelarci per sè sole l’arte fiorita e
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