Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 4)

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tallici sul davanti. Vien meno anche sulla terra ogni contrasto 
violento; e nella luce più diffusa rifulgono, come in terso cristallo, 
le vesti dell’Arcangelo Michele splend>nte come il risvolto del 
manto della Vergine in gloria. Il Moretto trova sempre meglio la 
propria via, non solo nella composizione dello spazio, ove sembra 
precorrere Paolo Veronese, ma nella creazione dei tipi, ad esempio 
nel San Michele, efebo col volto femmineo, ombrato dalla bionda 
zazzera, coronato di fiori, che, calpestando il demone, abbassa 
gli occhi, e par sopito in un sogno d’amore. 
In un’altra pala d’altare (fig. 150), a Santa Maria Maggiore 
di Trento (1540), egli dispose i quattro Dottori della Chiesa, 
due seduti, due in piedi, e in mezzo a loro, a bisettrice del loro 
angolo, San Giovanni (?) con l’aperta Bibbia. La Madonna in 
gloria’ continua a mostrarsi in corrispondenza per i gradi del 
colore con le figure in basso; e anche le nuvole che la circondano 
sono in rapporto con le altre che s’innalzano dalla terra; ma 
quantunque il gruppo divino meglio si disegni sul trono di nu- 
vole, è sempre disposto a fatica, con quelle teste alate di che- 
rubi attorno, a distanze quasi uguali l’una dall’altra,* e con 
quei due che tirano a sè lo strascico del manto e il drappo at- 
torcigliato del Bambino. Probabilmente si consigliò il Moretto a 
trovar partiti più decorativi in alto; a non inframmettere, contro 
ogni consuetudine artistica e iconografica, l’Apostolo fra i 
quattro Dottori della Chiesa; a crescere anche il modulo o lo 
squadro delle proporzioni dei Dottori, della Vergine, di tutti; 
ed egli ripetè la composizione, dipingendo lo stesso soggetto rive- 
duto e modificato (fig. 152), nell’ancona ora a Francoforte s. M. 
(Istituto Stàdel). Grande e festosa è la pittura, ove la placida 
bellezza lombarda del Moretto si appara di magnificenza, con 
broccati d’amaranto e d’oro. Fresco e pacato s’apre l'azzurro 
del cielo con soffici nuvole bianche, e sembra.più dolce e più 
chiaro per contrasto coi festoni di cupa verzura. 
1 Anche un’altra ancona d’altare, a Brera, raffigurante la Visione della Vergine col Bam- 
bino e i Santi Francesco, Antonio Abate e Girolamo, è di questo tempo circa: vi si scorgono le 
teste alate di cherubini disposte con la regolarità già accennata (fig. 151). 
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