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chiesa di San Clemente (fig. 172), con una regolarità da manichino,
senza vivezza, con gli sguardi miopi, con espressioni svigorite.
La visione di Giulio. Romano ha distrutto ogni veneta fre-
schezza; e tutto si lustra, s’arrotonda, si fa materiale. Nella Ca-
duta della manna (fig. 173), in San Giovanni Evangelista, l’esem-
pio di Giulio si palesa disastroso. Quando si noti poi l’uguale
Fig. 173 — San Gio. Evangelista, a Brescia. Moretto: Caduta della manna.
(Fot. Alinari).
sforzo angosciato degli occhi di Maria e di Maddalena, di Gio-
vanni d’Arimatea e di Giovanni Apostolo nella Pietà del 1557
a New York (fig. 174), in quei personaggi ingrossati della tragedia
sacra, in quei giganti di piombo, si deve convenire che ogni bel-
l]ezza d’arte era sfiorita. Il modulo largo delle figure della
Pietà si ritrova nell’Adorazione dei Pastori (fig. 175) della Gal-
leria Martinengo, dove l’imitazione del Romanino non va più
in 1à delle dimensioni, anzi della dimensione di larghezza.