Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 4)

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ai suoi, con l’effigie colendissima, qualche motto che servisse 
ad impresa, a ricordo, a richiamo. Veramente i motti voluti e 
scritti sui ritratti non contengono sentenze peregrine, non le 
definizioni di spiriti vivaci. Uno fa scrivere: NOSCE TE APHTON, 
e guarda dal suo faccione rubicondo tutto serio ai posteri, 
Fig. 182 — Leningrado, Galleria del Romitaggio. 
G. B. Moroni: Ritratto. 
come per inculcare la rara verità da lui scoperta (fig. 182); 
un altro, per esprimere forse il fuoco d’amore, che non lo ab- 
bandonerà mai finchè avrà vita, fa segnare questa epigrafe sul 
parapetto dietro cui s’innalza a mezzo busto: DVM SPIRITVS 
#H0$S REGET ARTvVS (fig. 183). Sotto sono segnati gli anni: 
ANNOR. XxX. La figura è scialba, ma l’amore a trent’anni può 
ancora far esprimere grosse promesse.
	        
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