Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 4)

Li IS — 
i libri eretici. Tema precipuo di questa gioiosa predellina è la 
luce, la luce vermiglia della fiammata che si riflette sui volti degli 
uditori, la luce siderea delle case nel fondo, con due merletti di 
venete ante sul cielo grigio. Tra i rossi di fuoco e i neri delle 
stoffe qualche delicato lilla argentino inserisce le tonalità lunari 
predilette dal pittore. Sulle pareti delle case ombre e luci si al- 
ternano fantasmagoriche e leggiere: di là dal pergamo, d’avorio 
trasparente, l’ombra della chiesa; tra l’ombra della chiesa e della 
torre in cotto, il chiaror cereo di una casa. Più la visione si al- 
lontana, più diviene fosforescente e magica: dietro la porta, il 
Fig. 9 — Raccolta Benda, a Vienna. L. Lotto: Frammento di predella. 
palazzo coronato da trine venete, appare di un rosso così svanito 
da rasentare l’oro: le cornici, le pietre degli spigoli, le ante, com- 
pongono un meraviglioso merletto di luci sotto la bruma lunare 
di un cielo di prima sera, mentre ancora il sole, il sole giallo 
dei temporali, penetra e forma la sostanza di tutte le cose. 
Come più tardi nella storia di Santa Lucia sul carro dei bovi, 
a Jesi, Lorenzo Lotto sembra qui il solo continuatore, nella 
Venezia del Cinquecento, dell’eredità di Vittor Carpaccio, che 
egli sviluppa sino a condurla alle soglie dell’impressionismo mo- 
derno. 
I contrapposti di movimento si ripetono tra Madonna e Bam- 
bino nella Sacra Conversazione Borghese (fig. 10), con il chiaro 
spunto dureriano della figura di Sant’Onofrio; e ancora nello 
Sposalizio di Santa Caterina a Monaco, ove il San Giuseppe ripete
	        
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