Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 4)

di vecchio frequente negli affreschi della Segnatura. Gli angio- 
letti che forman cerchio intorno al monogramma di Cristo sono 
stampati chiaramente sul modello dei cherubi raffaelleschi. Non 
solo, ma anche l’atmosfera uniforme, prima agitata da bagliori, 
la conca della valle sotto il cielo chiaro, gli alberi gracilissimi e 
piumosi, dimostrano come l’arte di Raffaello abbia affascinato il 
Fig. 15 — Galleria di Brera. L. Lotto: Assunta. 
(Fot. Alinari). 
Veneto, che nella pala di Recanati traeva alla maniera crivel- 
lesca lampi metallici dalle vesti e nello Sposalizio di Santa Cate- 
rina a Monaco apriva al nostro sguardo la visione di una cupa 
abetaia nordica sotto un fumido cielo. La visione del pittore è 
deviata, e noi, guardando la folla che s’addensa intorno al sar- 
cofago e contrappone al fondo placido una cerchia di immagini 
disperate, uomini contorti, donne che urlano e si strappano i 
capelli come prefiche intorno a una bara, abbiamo l’impressione 
di un pericolo mortale corso dalla personalità di Lorenzo Lotto 
a contatto con l’arte di Raffaello. Vibra l’anima nordica come 
in un gruppo di Niccolò dall’Arca in quella cerchia di figure 
trasportate dall’ebrezza del dolore; e non poteva, un pittore 
nordico, intendere l’arte di Raffaello. 
1 L’ispirazione raffaellesca è chiara anche in altre opere di questo periodo, come il 
San Giacomo, perduto in un goffo viluppo di grosso panno, nel Museo di Recanati (fig. 16), e il 
San Vincenzo Ferrero (fig. 17) portato in trionfo da un gruppo di angeli, sopra un blocco 
di nuvole che ricorda la visione di Ezechiele. 
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