cficure attorso desti uomini mento di spinta che li fa Hscite so violenza scultorea dalla su-
bietò: nell'ombra, una delle perficie del quadro, saranno infanti creati dalla mano stessa
I di Michelangelo quando, più tardi, sulla parete d’altare della
Sistina, egli comporrà d’immani blocchi marmorei la visione del
Giudizio universale.
Il ritmo del quadro di Londra si basa sopra una ripetuta
serie di contrasti fra queste erculee immagini, che escon dal
co fondo con impeto violento e doloroso, come dal macigno che le
oa imprigiona certe giganti figure di prigionieri per la tomba di
: Papa Giulio, e le altre erette in statuaria compostezza di posa ver-
ticale, ad esempio il placido San Giovanni, che accenna al Cristo
con gesto persuasivo, e le tre donne dietro Marta, dall’alto col-
pite di luce, che inargenta i cappucci e aggiunge il suo peso alla
plumbea gravità del gruppo. In tal modo, per l’intero quadro,
riecheggia il contrasto fondamentale tra la divincolata figura
di Lazzaro e quella rigida, ieratica, del Cristo. Su queste due
battute iniziali, tutto s’imposta il ritmo della composizione, ove
le onde di moto di continuo si spezzano contro saldi arcini. La
folla, strumento vivo dei drammi pittorici veneziani, qui, per il
significato essenzialmente plastico, fa parte del mondo romano
di Michelangelo, e prende, nonostante lo studio accademico di
certe figure e di certi gesti, intonazione solenne, epica. Agli in-
tenti michelangioleschi di grandezza volumetrica e di effetto
dinamico mira la forza della luce, che, abbattendosi a sprazzi
sulle forme, ora ne mette in risalto la compatta architettura,
ora imprime alle masse valore energetico. Solo in un angolo, il
vecchio San Pietro e lo sfondo di paesaggio romano, tutto con-
trasti d’ombre e di fosforici bagliori, provano la potenza sempre
desta del color veneziano.
Eretto sopra una piattaforma marmorea, Cristo tende un
braccio in michelangiolesco gesto di comando verso Lazzaro;
Ora piega: l’altro con la palina aperta verso l'alto: e nella cadenzata
‘aenel). lentezza del gesto, nella tensione dei lineamenti scolpiti dall’om-
pe mori del Giudizio: ati bra, nella fissità dell’occhio, concentra la sua forza d’ipnotiz-
: n zatore. Le labbra schiuse pronunciano il richiamo alla vita; e
re sparse, portan chiara l'im
re e simili gruppi, nel movi-