Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

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masse immobili, tolgono a quel contrasto profondo di chiari e 
d’ombre ogni valore fantastico 1. 
Rare sono le composizioni di Sebastiano in cui non si senta 
più o meno immediato Michelangelo suggeritore; e i documenti 
stessi ce lo provano, ad esempio per la grande Natività della Ver- 
gine a Santa Maria del Popolo (fig. 28). Ma più che i documenti 
la profonda diversità di concezione tra la parte superiore e l’in- 
feriore del quadro mette in evidenza l’aiuto del Buonarroti. 
La scena della Natività, nonostante la ricerca di forma statuaria 
comune agli imitatori di Michelangelo nella prima metà del 
Cinquecento, il tardo Raffaello compreso, e nonostante il carat- 
tere bramantesco del monumentale scenario architettonico, ci 
sembra prossima di spirito alle opere di Antonio Pordenone, altro 
manierista veneto volto a forme romane e avido ricercatore di 
grandiosità, tanto nella serrata visione plastica, quanto nella 
cadenzata armonia delle pieghe, che chiudono entro insistenti 
contorni ovoidali le forme affusate. Sebastiano ritrae dal mondo 
artistico di Roma l’architettonica imponenza dello scenario 
che per gradi affonda verso luminose distanze, la serrata unità 
scenica della composizione, che nella lontana arcata classica 
trova, anche per forza di luce, il suo centro, il suo fulcro. Se 
la disposizione leggermente trasversa dei gruppi accenna a una 
linea di movimento centrifuga, l’accenno s’arresta per virtù di 
questo profondo spiraglio chiaro aperto nelle tenebre. È mentre 
sui gruppi del fondo s’agitano mobili riverberi, larghi e fermi 
partiti di luce fissano le immagini del primo piano, armonio- 
samente una all’altra legate nella loro architettonica stasi; e 
assumono un diretto significato plastico, mettendo in risalto la 
tornita solidità dei volumi. 
Ma ecco in alto passare come nube carica di tempesta il gruppo 
11 caratteri delle opere sebastianesche di questo periodo si riflettono chiaramente anche 
nel San Bernardino (fig. 27) della pinacoteca vaticana, plumbea figura sullo sfondo di un 
monumentale loggiato. L’immagine dai lineamenti petrigni giganteggia sullo sfondo delle 
giganti colonne; ma par che, non più sorretta dalla viva assistenza di Michelangelo, la 
forma di Sebastiano pieghi, s’inclini, affievolita da ricerca d’armoniose cadenze, svuotata 
di fibra:
	        
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