le labbra sporgenti, sdegnose, esprimono virile intelligenza, fer-
mezza d’animo, austerità di pensiero. Dall’alto della sua beltà lasco
regale, guarda la dama; e par tenga con lo sguardo a distanza Less
la folla. Il modellato infiacchito del tardo Sebastiano ritrova
l'antico vigore per scolpir con precisione i lineamenti del volto
oblungo, il tornito tronco del collo, la persona vigorosa nella sua
flessibilità d’acciaio. Anche il colore, in una scala di sobria ric-
chezza, s’intona alla gravità aristocratica dell'immagine: la
veste marrone, corsa da righe d’oro opaco, il legno aurato della
ruota, il nastro color d’amaranto, sono in contrasto col verde
acidulo della tenda, che nella luce ingialla e compone alla dama
un superbo sfondo decorativo con le increspature lucenti del
tessuto e con le arricciature degli orli, come di foglia gigante che
formi capanno all’immagine altiera.
Con altrettanta energia è ritratto, in un quadro della Galleria di
Vienna, il busto del Cardinale Pucci (fig. 41), grande, saldo, impe-
rioso. La mantella, plasmata sulla forma, disegna scarse pieghe ad
altorilievo; la testa par scolpita in un blocco granitico: gli occhi
larghi guardano diritti, fermi; la posa esprime una tranquilla ener-
gia. Come al riverbero della rossa mantella, s’accendono, sul fondo
grigio oro, le carni bronzee. La gran forza del modellato, l'intensità
severa del colore, aggiungono imperio alla statuaria immagine.
Agli ultimi suoi anni, intorpiditi nell’ozio, appartiene un’opera
che ancor dimostra potente la fibra dell’artista: il ritratto del
Cardinale Reginaldo Pole nel Museo del Romitaggio a Lenin-
grado (fig. 42), attribuito per molto tempo a Raffaello. Par che
alla fine della vita il Veneto rievochi Tiziano, nella posa del
personaggio seduto in poltrona, su fondo unito, simile a quella
di Papa Paolo III del Vecellio, e anche nel colore, nel rosso in-
candescente della mantella. Le pieghe del camice han di Tiziano
1a fluidità di velo; ma il maestro educato alla scuola romana le
raccoglie in larghi fasci; infonde loro un ritmo largo e grandioso.
Le mani squadrate poggian sul bracciolo della poltrona e sul CS TLACO
ginocchio, con una forza di pressione che ci ricorda il Cristo che la
portacroce al Prado; la testa immota, gli occhi dallo sguardo si sper