Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

Pe I mi 
mantella, accartocciata corso del tempo: per intonarsi alla cupa grandezza dell’arte 
lall’impassibilità d’idolo michelangiolesca si traduce in effetti di luci corrusche tra l’om- 
ta e solenne sul fondo bra. È nel suo studio di soffocare il colore, di semplificarne la 
della chiesa, del discen- gamma a scopi formali, Sebastiano giunge a creare la mirabile 
ppo di personaggi presso 
le varie figure, staccate 
amento vivo, sembrano 
>» del pittore, dal Cardi- 
he, al rigido gentiluomo 
uto, duro d’Andrea Doria. 
ricordo di altro Maestro, 
stili quale fu Sebastiano 
Siorgione o ‘Tiziano, creò 
i due grandi caposcuola 
venne confuso con questo, 
ecoli portarono il nome 
te singolarissima Miche- 
quale rappresentante del 
jonenza di masse, d’epica 
1 suo regno di grazia. Dal 
sè, nell’Urbe, quella ric- 
nda fase romana di Raf- 
ione verde-oro dell’uomo 
; nella raccolta Rothschild, 
mi di Viterbo e di Lenin- 
sota con cestello di frutti a 
je che Sebastiano ha nella 
periodo d’avvicinamento Piz. 42 le Leninarado, Gallo del Romifaccio 
on rinuncia alla splendida Sebastiano del Piombo: Ritratto del Card. Pole. 
(Fot. Hanfstaengl). 
>ogiar aurato di una nic- 
-mosfera umida e ombrosa visione cromatica della Sacra Famiglia del Museo di Napoli, 
io al Limbo del Prado, a veduta come traverso un velo d’acque verdazzutrro. 
raduttore di Michelangelo. Ma sin dagli inizi, sin da quando in Venezia dipingeva per 
Veneziano si modifica nel San Bartolomeo di Rialto il regale San Ludovico, immoto nella
	        
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