— 1. —
>leschi, il Pon- tenui, primaverili, traggon valore dal contrasto coi bianchi in-
di dramma per tensi e con qualche nota di rosso opaco, profondo.
va, in un tutto T’esiguità del rilievo, come il valore puramente decorativo
sul chiaror del delle tinte giustapposte e la negazione assoluta del chiaroscuro,
decoratore, in-
i questo fiorito
stapposte come
‘1te della linea,
i di un chiostro
2.
il pianto nel-
su di un piano
ha un gruppo
esco schema di
pe d’armigeri,
igura isolata di
Sul cielo chiaro
sintesi audace,
. del Pontormo
gno di bellezza
è raggiunto un
linee arcuate e
laio geometrico
ate dall’ombra
compositivo è
affusata imma-
Stra; su in alto. Fig. 73 — Firenze, Certosa di Val d’Ema. lontormo: Cristo davanti a Pilato.
(Fot. Brogi).
sopra la testa
ue figure, e\ ne svincolano ormai l’arte del Pontormo, tipicamente fiorentina
riuniti in una nello spirito di aristocratica raffinatezza, dalla tradizione di
ffeso da alcun Michelangelo e anche da quella di Andrea del Sarto. L’influsso
altre immagini nordico, che allontanava dagli affreschi della Certosa l’accade-
le tinte fresche, mico michelangiolista Vasari, è il germe da cui è sbocciato, con
32