riecheggia, nelle sottile arguzia toscana dell’Adorazione de Magi. Tuttavia lo
tto a rendere la sguardo è deliziato dalla gaia vicenda dei colori: i volti rotondi,
i busti chiusi da linee tondeggianti, i rotondi scudi, svol-
tdie dormienti e gono ai nostri occhi una gioiosa successione di dischi policromi,
giustapposti come in una superficie ad intarsio. Il manto viola
del Cristo s’imbianca all’albor dell’aureola ; e le vesti a vivide
Fig. 80 — Firenze, Certosa di Val d’Ema.
Pontormo: particolare dell’affresco suddetto: Una pia donna.
(Fot. Brogi).
i tinte, gli scudi verdazzurri sbarrati di giallo, gialli sbarrati di
die iii grigio, i bei rossi di vermiglio, le vaste toppe di gesso dei bianchi,
compongono un insieme di limpida gaiezza cromatica. A sinistra,
82); ma qui non uno sgherro in veste verde, col volto interamente nascosto da un
della linea d’Ja- elmo giallo, ferma lo sguardo anche per la soluzione ardita dello
un momentaneo scorcio, reso dal Pontormo con due piani lisci, senza valersi
ottesco, che qui di linea prospettica o di risalto chiaroscurale.
desca, non nella Al 1525 appartiene la Cena in Emmaus dell’Accademia fio-