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1536, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre
e novembre — Pagamenti al Rosso per i lavori « de stueq et
painture » nella Grande Galleria (oggi Galleria di Francesco I)
in ragione di 50 lire al mese. A settembre gli vengon pagate
anche 8 lire e 7 soldi «à cause d’un tableau de la figure de
Layda, au Roy appartenant, qui estoit en l’hostel de maistre
Julien Bonacorsy, que ledit Roux a fait amener en la con-
ciergerie dudit Fontainebleu »: in margine a questo paga-
mento è scritto di mano diversa « Tableau de Léda par Michel-
Ange» (si tratta proprio della Leda del Bonarroti); la pit-
tura fu supposta del Rosso, perchè Cassiano del Pozzo,
quando nel 1625 fu a Fontainebleau, parla di una copia ivi
esistente del Rosso (« Del Rosso havevano alcuni pezzi......
cioè una Leda col cigno, fatta dal disegno di quella di Michel
Angnolo». Vedi L. DE LABORDE, op. cit... I, pagg. 98, 00,
101, 103, 104, 105, 107: DIMIER, Le Primatice, pas. 301;
M. Rov, «Gaz. des BB. AA. », 1923, 70; MiinNtz e MOLINIER, Le
chàteau de Fontainebleau au XVII siècle, ecc., Mémoires de
la Soc. de l’hist. de Paris, XII, 1885).
1537-1540 — Nei registri comprendenti questi anni è segnato
un pagamento al Rosso per gli stucchi e pitture nella Grande
Galerie (DE LABORDE, op. cit. I, pag. 133 e S.).
1539 — Verso quest’anno il maestro di legname Sibec de Carpi
depositò certi mobili in casa del Rosso, « peintre du Roy et
chanoine de la Sainte Chappelle du Pallais et de Notre Dame
de Paris, assise (la casa) devant l’enclos dudit Pallais ». Così
appare da un atto del 1° marzo 1544, in cui Sibec dice di
aver consegnato questi mobili cinque o sei anni prima. Cfr.
Rov, in Bull. de la soe. d’hist. de l’art franc., 1920, pag. 85.
I539 — Pagamenti «pour ses gaiges et entretenements d’une
année sur plusieurs années qu'il prétend luy estre deues »
(DE LABORDE, op. cit., II, pag. 3065).
1539, dicembre — Presumibilmente in questo mese fa i prepa-
rativi per la venuta di Carlo V a Fontainebleau.
I540, I° gennaio — Entrata di Carlo V a Fontainebleau: gli
apparati festivi secondo il VASARI furono fatti, per volontà
e