verde mutevole, con l’azzurro metallico, il rosso cangiante in
vivide chiazze di giallo, spicca sul fondo grigio dell’architettura.
I piani soro spezzati: nelle vesti di Santa Caterina le pieghe for-
man cartocci, in quelle della Vergine si rompono e dirupano; il
colore imbianca alla luce, s’intensifica nell’ombra; la misura delle
stature s’allunga per far campeggiare i personaggi più indietro,
come il gigante San Giorgio con lo stendardo purpureo. E pur
qui, dove il pennello segna la testa scarnita di Giuseppe, a ciuffi
di peli come alghe, testa di selvaggio Dio delle grotte; qui dove
San Pietro par uscire col capo tra le felci, è la figura amorosa
di San Bernardo, memore di Fra’ Bartolommeo, ricavata
dalla Visione del Santo quale fu rappresentata dal pittore
domenicano.
In questa pala d’altare la composizione si è alquanto sciolta;
ma vi sono santi che sembrano attaccati alle pareti dell’absi-
diola, ai pilastri binati che la fiancheggiano. Fissati quei limiti,
il pittore ha distribuito gli altri santi ne’ piani avanzati, a gradi,
finchè la composizione trova il suo compimento, il suo arresto,
roteando da destra a sinistra, nella figura seduta di Santa Cate-
rina, fuor del centro, ma compresa nel fascio delle oblique che
calan da San Rocco e dal Santo Vescovo, dai Santi Sebastiano
e Bernardo alla barocchetta regina d’Alessandria.
Tl cangiantismo, che s’avverte frequente nell’opera del Rosso,
diviene prezioso, fantastico, nell’aristocratica scena dello Spo-
salizio della Vergine (fig. 119), in San Lorenzo di Firenze, ove
appaiono questa gran dama, San Giuseppe, bel giovane ric-
ciuto, pronube e sibille in vesti cangianti, velate. Il cangiantismo
derivato da Andrea del Sarto rende il colore volubile alla luce:
ingiallisce i verdi e arrosa la veste della giovane Sibilla col libro,
diafana di carni. Sopra la gonna di un bel verde bronzeo, della
fanciullina col bimbo, lo scialle di velo passa, trasparendo, dal
cilestre al roseo, con volubilità cromatica d’ali di farfalla: è tutta
una fioritura di tinte cangianti, leggiere, sulle forme slanciate,
sulle vesti sfaldate.
In una scala di gialli che sale sino all’aranciato, son le vesti
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