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derna di Firenze (fig. 151), tende, come il Puligo, ‘ad ammor-
bidire, ad accarezzare le forme, avvolgendole nel velo di un’at-
mosfera sfumata. In cerca di preziosismi e di raffinatezze, egli
è Francesco
tica e Mo-
Fig. 152 — Firenze, Palazzo Vecchio.
Francesco Brina: Madonna col Bambino e San Giovannino.
(Fototeca Italiana).
foggia la Vergine sul modulo parmigianinesco di lunghezza e di
flessuosità; segna spioventi i contorni delle spalle; fa cadere
fluide le pieghe dell’ampia veste; assottiglia le mani. Dal Rosso
deriva il tipo di San Giovannino, con orbite come svuotate per
Firenze, 1853; G. LEONCINI, Illustrazione sulla cattedrale di Volterra, Siena, 1869; C. PINI
. € G. MILANESI, La scrittura di artisti italiani, Firenze, 1876; A. CIncrI, Guida di Volterra,
75. Gio. Volterra, 1885; H. Voss, articolo in THIEME- BECKER, Allgemeines Lexikon, V, Lipsia, 1911;
ID., Die Malerei der Spitrenaissance in Rom und Florenz, Berlino, 1920; A. E. SOLAINI,
Sommario della Storia e Guida del Museo e della città di Volterra, Volterra, 1927; D. È. Cor-
o NAGHI, A dictionary of Florentine Painters, Londra, 1928; €. GAMBA, Ridolfo e Michele di
; P. TORRINI. Ridolfo del Ghirlandaio, II, in Dedalo, IX, 1928-29, pag. 544 ss.
i. Gimignano.