Più direttamente s’ispira al Rosso la maniera di Jacopo Coppi
nel Miracolo del Crocifisso di Soria (fig. 169), dipinto per la
chiesa di San Salvatore a Bologna, dove ormai non sono più
tracce palesi della derivazione da Fra’ Bartolommeo e Andrea
del Sarto. La composizione è resa notevole soprattutto dalla
complessità e dalla profondità dello scenario architettonico
con gruppi di figure sparsi in vari piani secondo un sapiente
gioco prospettico, illuminati con forza per il contrasto del-
l’ombra, che s’approfonda entro il tiburio. Le figure sono più
acute che nel quadro precedente e articolate nella maniera del
Rosso, del quale alcune sono riflessi, la vecchia ad esempio che
solleva un infermo, a destra. Nonostante la rudezza dei tipi,
il quadro rivela un’intelligente imitatore del Rosso, anche per
la vivezza macchiettistica delle figurine in distanza.
Seguace del Rosso si dimostra il Coppi, per la forma legger-
mente sfaldata e per certi motivi che rivelano uno spirito più
capriccioso e leggiero di quello del Pontormo, anche nella In-
venzione della polvere pirica (fig. 170), dipinta per lo studiolo
di Palazzo Vecchio. Ma la tonalità è grigia, buia, e soffoca il
colore. Il Pontormo aveva, nei suoi primi tempi, ereditato da
Andrea il leonardesco problema della creazione di un ambiente
cromatico, ma nella sua attività più personale si era spogliato
di ogni piccolo residuo di chiaroscuro e di sfumato. Invece il
Coppi, nell’Invenzione della polvere, ricorre a una tonalità molto
buia, tutta grigia; e soffoca il colore. Neppure lo scoppio della
polvere nel fondo ha un effetto vivace. Evidentemente egli cerca
anzittutto un effetto di unità; e si spinge tanto oltre da abolir
quasi l’evidenza delle cose, ricorrendo anche alla forma sfal-
data e alla composizione aperta e dispersa. Un bell’esempio
della differenza di visione tra l’eroico Michelangiolo e questi
bizzarri pittori è l’uomo in primo piano a destra, intento a
versare un liquido da una brocca di rame in un mortaio. Lo
scorcio ardito produce un effetto bizzarro, accostando la tonda
testa dell’uomo alla tonda brocca. È in questo particolare, come
in altri del quadro, si scorse l'influsso della maniera fianm-
RITO