III.
a
LA TRADIZIONE DEL SODOMA.
Anonimo maestro a $S. Francesco di Subiaco
L’OPERA: Cenno dell’anonimo pittore, che negli affreschi raffiguranti la ‘“ vita della
Vergine ”’ in San Francesco di Subiaco, riflette le forme primitive del Sodoma,
in note di fresca semplicità campagnola.
‘Tra i maestri che richiamano le forme arcaistiche del Sodoma
negli affreschi di Sant’Anna in Camprena, è l’anonimo pittore
della vita di Maria nella chiesa di San Francesco a Subiaco t,
che fu anche attribuita al Sodoma stesso. L’attribuzione fu evi-
dentemente suggerita dallo schematico disegno, dalle figure,
definite nella loro plastica serrata e lignea per un contorno grosso
e netto, quasi di xilografo, e dal modulo largo e ruvido dei volti,
che talvolta, ad esempio nella donna che sorregge la neonata,
tende ad allungarsi in ovale e si schiara di un’ombra di leonar-
desco sorriso. Queste particolarità rivelano un imitatore della
prima maniera del Sodoma, semplice e per così dire grezza, e
a un tempo un erede schietto della tradizione laziale, che nel
quattrocento aveva dato Lorenzo da Viterbo, il pittore delle
storie di Santa Francesca Romana a Tor de’ Specchi, il pittore
romano dell’Oratorio di San Giovanni Evangelista a ‘Tivoli:
appunto caratteristici per il segno largo e incisivo, la semplifi-
cazione costruttiva delle forme, la fissità degli atteggiamenti,
la primitiva semplicità delle rappresentazioni. Questi caratteri
vengono ad accordarsi e a fondersi con quelli lombardi del Sodoma
esordiente, negli affreschi di Subiaco. L’anima primitiva del
1 Lo $ScHMARsSOW, Der Freskenschmuck einer Madonnenkapelle in Subiaco, in Berichte
der phil.-hist. Classe der K. Sàchs. Gesellschaft der Wissenschaften zu Leipzig, Lipsia, 1901,
144 SS.