pittore si riflette nel profumo agreste delle composizioni, nella
ruvida serietà campagnola delle fisionomie, nella fresca decora-
zione degli interni. La scena della Natività (fig. 182) è forse,
della serie, l’esempio più caratteristico. Il letto, con l’alto bal-
dacchino conico, sta sotto un tempietto di tipo romano del quat-
trocento, che par tratto da quello di Sant’Andrea sulla via Fla-
minia: a destra il tempietto s’apre sulla campagna sommaria-
mente indicata, e dalla campagna entra nella stanza una ca-
nefora, come nella Natività del Sodoma; in primo piano, nella
casa, si vede la donna seduta con la neonata sulle braccia, un
cane che prende per il collo un galletto e richiama certi buffi
motivi di genere del Sodoma primitivo, un bacile con l’acqua;
a sinistra, una serva mora con un pannilino, un cassettone con
utensili di cucina, una porta e una finestra, che s’aprono verso
un interno buio. L'insieme è chiaro, festoso e grave, con note
di colore schiette e forti, e forme concise, espresse da elementari
contorni; ma quando il pittore vuol riprodurre, traverso gli
esempi del Sodoma, la grazia fiorentina del motivo della cane-
fora, si muove impacciato fuor del suo schietto elemento rusticano,
e cade nella goffaggine di una posa militaresca. Si nota in lui,
più spiccata che nel Sodoma primitivo, la predilezione per i
contrasti pittorici d’ombra e luce: la serva mora illuminata da
tergo; la tenda chiara e il semplice vaso di maiolica sullo specchio
nero d’ombra della finestra; vasi e piatti d’argilla; una mela, che
par modellata da un fanciullo nella creta, in risalto sul bianco
di una tovaglia: motivo in cui gustiamo insieme la bellezza an-
tica dell’effetto cromatico ridotto a un'estrema semplicità di
termini contrapposti, e la freschezza del gusto primitivo per le
cose semplici, grezze.
Singolare, nella scena dello Sposalizio (fig. 183), l’idea d’is-
sare il gran sacerdote sopra un altissimo trono, adorno con studio
pinturicchiesco di colore, alto così da toccar quasi il vertice della
finta arcata entro cui si svolge la cerimonia. Il sacerdote non
unisce le destre degli sposi; ma di lontano, chiuso nella veste a
sobrie pieghe, abbassa la destra in misurato gesto di protezione: