Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

:ta- 
2). 
no. 
LA TRADIZIONE DEL SODOMA. 
So- : 
ina DOMENICO BECCAFUMI 
LA VITA. - BIBLIOGRAFIA. - L’OPERA: Sue prime opere caratteristiche per 
il taglio rude e sommario delle forme: la ‘“ Visitazione ”’ in Santa Maria della 
Scala e il trittico della “ Trinità ”’ nell’Accademia di Siena. - Echi dell’arte 
di fra’ Bartolommeo e di Mariotto Albertinelli in questa seconda opera. - 
Echi del Perugino nel chiaro spazio della composizione raffigurante le ‘“ Stim- 
mate di Santa Caterina ”’ nell’Accademia senese, capolavoro della giovinezza 
del Maestro. - Bizzarrie e stravaganze compositive nella pala di San Paolo, 
appartenente al Museo dell’Opera del Duomo, il cui fondo paesistico offre 
tuttavia brani sorprendenti d’impressionismo pittorico. Ritmo decorativo della 
linea nelle composizioni dello “ Sposalizio della Vergine ’’ e del “ Transito ” 
sulle pareti dell’oratorio di San Bernardino a Siena, ove più chiaramente che 
nelle precedenti opere s’infiltrano elementi dell’arte del Sodoma. - Eleganze 
e preziosismi nella ‘“ Natività ”’ della chiesa di San Martino a Lucca, e nel 
tondo della ‘“ Sacra Famiglia ‘’ di Sinalunga. - Si accentuano, nel quadretto 
di Lucca raffigurante ‘“ Scipione e la moglie di Dario ’’, le tendenze verso il 
cangiantismo cromatico e le caratteristiche deformazioni prodotte dai contorni 
spezzati e dagli sbalzi improvvisi di luce ed ombre. - Capolavori di questo 
periodo dell’arte beccaîfumiana: la ‘“ Fuga di Clelia ’ e il “4 Martirio di Santa 
Lucia’’ nella Casa d’ Arte Duveen, mirabili per delicatezza pittorica. - Ri- 
cerca di effetto spettacoloso, fantasmagorico, alla maniera fiamminga, nella 
‘“ Vittoria di San Michele Arcangelo ””’ all’Accademia di Siena, nella ‘“ Di- 
scesa di Gesù al Limbo ”, e poco più tardi negli affreschi della sala del 
Concistoro in palazzo pubblico a Siena, nello spettacolo pirotecnico delia 
‘“ Vittoria di San Michele ”’ della chiesa del Carmine a Siena. - Esaltazione 
dell’effetto pittorico mediante la luce nei grandiosi ‘“ Evangelisti ’’ della Cat- 
tedrale di Pisa e nel ‘“ Sant’Antonio Abate ” del cataletto della Misericordia. - 
Altri caratteristici esempi dell’audace e bizzarra maniera beccafumiana, che 
disgrega la forma valendosi della linea tormentata e di schiarimenti e oscura- 
menti improvvisi del colore, i due quadri con ‘“ Storie di Mosè ”” nel Duomo di 
Pisa. - La ‘“ Natività di Maria ”’ nell’Accademia senese, tra le ultime opere del 
Beccafumi, e quasi il suo testamento pittorico per vivezza qualitativa di 
colore, senso di parmigianinesca eleganza, fusione del principio di volume e 
di linea con quello di luce e d’ombra. - CATALOGO DELLE OPERE. 
1486 circa — Nasce intorno a quest’anno, al podere delle Cortine 
presso Montaperti, Domenico (Mecuccio o Mecarino) di Gia- 
como di Pace. Il cognome di Beccafumi lo prese poi dal suo 
protettore Lorenzo Beccafumi, che, visto l’ingegno del ragazzo, 
lo fece studiare. La data di nascita viene indicata anche nel 
III 
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