Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

delle linee falcate, sembra emani dal paese scolorito e vaporoso, 
che a sè l’attrae traverso le esili arcate, e che la veste, la forma 
delle sue brume azzurrine. L’artificio d’eleganze proprio al Becca- 
fumi è anche in questa figurina, ma attenuato dal contorno soave, 
dalle tinte leggiere, dalla grazia aerea del gesto, delle mani ac- 
costate più che congiunte, ad arco fragile, sospeso. La massa 
fortemente chiaroscurata, crudamente sagomata dei bovi da un 
lato, l’ombra del loggiato che dall’altro avvolge le figure dietro 
la Santa, creano gli inevitabili contrasti beccafumiani alla deli- 
catezza sospirosa di quel chiarore opalino. Il carnefice, con l’en- 
fasi del suo gran colpo di spada nel vuoto, è un esempio della 
forma fiammea di questo senese attratto alla corrente leonar- 
desca del Sodoma; e il gruppo di figurine sotto le arcatelle d’i- 
perbolico slancio, al limitare del loggiato, nei vividi sbattimenti 
di luce e d’ombra che le sgretolano e le corrodono, è nel Cinque- 
cento toscano tra i più caratteristici esempî di logoramento 
della forma, non più sentita a sè come nel mondo michelangio- 
lesco, ma subordinata a un principio pittorico di luce. Qui il 
contrasto tra forma e colore, cui si deve spesso l’incoerenza del 
manierismo, è superato con chiaro intelletto dal Beccafumi. 
L'eleganza di linea che la forma di Santa Lucia serba nella 
sua liquefazione vien meno alla molle figura della Sibilla di pa- 
lazzo Doria (fig. 251), grossa forma dinoccolata, con mani e piedi 
gonfi, cui il nebuloso colore dà l’aspetto di una massa di gelatina. 
Quest’apparenza di mollusco rosato si ritrova anche nella Madonna 
Chigi-Saracini, intenta al bimbo che computa le parole del Ii- 
bro di preghiere (fig. 252); ma qui la calligrafia della linea, che 
si sgomitola in curve falcate attorno al gruppo gentile, l’ele- 
ganza delle mani lunghe e fluide, la leggerezza dell’evanescente 
colore, si compongono in bell’accordo di melodie lineari e cro- 
matiche. Forman gruppo con queste opere le due immagini al- 
legoriche (figg. 253-254) del Museo di Bayonne, impastate di 
sostanza più solida, massicce, con manti fortemente chiaroscu- 
rati. A differenza che le pitture precedenti, lisce e nebulose 
di colore, queste, specialmente la Confidenza, son condotte, fi- 
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