fusa luce dell’alone che irradia dalla Vergine sui Santi d’ispira-
zione bartolomeesca. lI’irrequieto, il tumultuoso Beccafumi,
vuol qui rendere il rapimento dell’estasi; ma i suoi volti prendono
espressioni incerte, nello sfumato chiaroscuro. Invano gli occhi
s’appuntano alla maniera peruginesca, e le boccucce s’aprono a
mostrar la nitida chiostrina dei denti, come boccucce di bambola:
la vita manca ai Santi dolcigni, alla Vergine languente e mesta.
Fig. 264 — Siena, Palazzo Comunale.
D. Beccafumi: Volta della sala del Concistoro.
(Fot. Lombardi).
In contrasto col segno calligrafico delle vesti di Maria e con la
rapidità corsiva delle pieghe del manto di San Pietro, sfatte e
spumeggianti, le vesti di San Bernardino, il cui tipo tradizionale
prende qualche vivezza tra le altre fisionomie di maniera, e
quelle del Santo Vescovo, plasmate con architettonica misura,
si modellano sulla semplicità delle forme tornite.
La Vergine di San Bernardino si rivede, più accarezzata nelle
superfici alabastrine, più serica, nel tondo di Santa Maria Mag-
giore (fig. 268), esempio tra i più equilibrati e armoniosi di com-
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