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BRR FA St AE doveva 1520 — Alla morte di Rafiactlo, si adopera per otteneie i lavori
i. : della Sala dei Pontefici, cercando di indurre Michelangelo
era compiuta il I mag- o ; Te ;
. ad assumerne la direzione lasciando a lui l’esecuzione. Non
e del dicembre 1519, fu - i - SA O i
; . e riesce nell’intento e la sala è decorata dai discepoli di Raf-
1, sua diocesi. Oggi è a
’ faello.
. : ; Il 12 aprile 1520, Sebastiano scrive a Mich. Angelo (MILANESI,
ASART O i carteggio con op. cit., pag. 6): «... Credo havete saputo come quel povero de
Sebastiano stesso, interes- Rafaello da Urbino è morto: dil che credo vi habbi despiaciuto
esistente tra i segu aci del assai, et Dio li perdoni. Hora brevemente vi aviso come el si ha
posito anche le notizie di a depigere la salla de’ Pontifici, del che e garzoni de Rafaello
» p. 11 passim). Il 19 gen- bravano molto et voleno depingerla a olio. Vi prego vogliate
Leonardo scrive che Seba. arecordarvi de me, et recomandarmi a mons. Rev.mo et se io
rega Michelangelo di aiu- son bono a simel imprese, vogliate metermi in opera, perchè io
netta sotosopra el mondo, non vi farò vergogna, come credo non vi havere facto in sino al
lenire a paraghonj »; il 26 presente, etc. ».
... a chomincata la tavola La raccomandazione per il card. Dovizi da Bibbiena fu inviata
si può dire, abbia vinto ». dal Buonarroti nel giugno I520. Vi si dice: « Monsignore. Io
5) Sebastiano si scusa con prego la vostra Reverendissima Signoria, non come amico o servo,
la tavola per quanto Raf- perchè io non merito esser nè l’uno nè l’altro; ma come omo
a sua. Lo prega di inter- vile, povero e matto, che facci che Bastiano Veniziano pittore
niche l’ornamentazione del abi, poi ch'è morto Raffaello, qualche parte de’ lavori di Palazo »
ma. e si aggiunge: « Bastiano detto è valente omo: e se fil servizio]
tista e all’opera nelle let- fia gittato in me, non fia così in Bastiano, perchè son certo farà
o di quest’anno Leonardo onore a vostra Signoria » (MILANESI, Lettere di Michelangelo
istiano «a finito, di modo Buonarroti, Firenze 1875, pag. 413, n. 373).
mbre (CXXXV, pag. 148) Sebastiano portò di persona questa lettera al cardinale, il
10 ne parla a Michelangelo quale però gli disse «che ’1 Papa havea datto la salla de’ Pon-
accennato al battesimo del tiffici a li garzoni di Raphaello » (3 luglio 1520: MILANESI, Les
intendere come io ho finita correspondanis, etc., cit., pag. 6).
et piu presto è piaciuta a Persa la speranza di avere una commissione dei lavori diretta-
rdinari, ma non sano che mente, Sebastiano pensò di farla avere a Michelangelo di cui
ird. Giulio de’ Medici] me poi sarebbe stato collaboratore. Riuscì perciò ad avere udienza
' quello che lui desiderava. da Leone X che, poco sodisfatto del lavoro dei giovani di Raf-
nata che a e panni de razi faello, sembra avergli promesso di secondarlo non appena otte-
Raffaello] ». Aggiunge che uuta l’adesione di Michelangelo a cui offriva il lavoro di metà
lell’opera in Mich. Ang. e della sala. Ispirata a questo colloquio è la lettera di Sebastiano
pagamento però andò per a Mich. Ang., già pubblicata dal GAvE con la data 1 512 (Car-
Leonardo scrive che S$eba- teggio inedito, II, Firenze 1840, pag. 487) e giustamente riportata
(CXLIV, pag. 155), e non dallo SPRINGER (Michelangelo in Rom, Lipsia 1875, pag. 47 e
e a Mich. Ang. (MILANESI, segg.) al 1520 !. Non ricevendo risposta, il 6 settembre 1520 Se-
juesto denaro per maritare -
i si parlerà poi. + Questa lettera, erroneamente datata dal GAYE « 15 ottobre 1512 » ebbe la data cor-
pag. 6). « Bt avisovi come retta dallo SPRINGER in « 15 ottobre 1520 ». Credo però che vada posta, anzichè nell’ottobre,
ra volta a palazo con quella nell’agosto, altrimenti sarebbe difficile metterla d’accordo con le due del 6 e 7 settembre
to vergogna ».