1554, 25 aprile — Primo testamento di Raffaello del Colle (DEGLI
AZZ, Op. cit. pag. 186).
1555, intorno al 21 giugno — G. B. Migliorati, priore della Com-
pagnia delle Grazie, fa fare a Berto Alberti una tavola d’al-
tare di legno che vien data a dipingere a Raffaello (DEGLI
AZZI, OP. cit, pag. 128)
1556-59 — È attestata da documenti varii la presenza dell’ar-
tista a San Sepolcro (ibid. passim). Uno di essi ci dice che abi-
tava «in quarterio S.i Bartolomei, in ventina Vie Nove»
presso le case de’ Signorucci e degli Aretini (ibid., pag. 187).
1562, 6 gennaio — È compare al Battesimo di Cesare, figlio di
Girolamo Alberti (ibid., pag. 132).
1563-64 — Di nuovo si hanno sue notizie a Perugia (BOMBE,
art. cit., pag. 218). Dipinge per la Compagnia di $. Agostino
una Sacra Famiglia, oggi nella Pinacoteca della Città.
1563, 28 settembre — Nomina suo figlio Michelangelo a rappre-
sentarlo in giudizio (ibid.).
1565, 2 aprile — Dichiara la dote di sua moglie (DEGLI Azz,
op. cit. pag. 1903).
1566, 4 marzo — Raffaello del Colle è citato in documenti di
S. Sepolcro (ibid., pag. 194-95).
1566, 17 novembre — Muore, ed il legnaiolo Lodovico Alberti
gli prepara un feretro il 12 gennaio 1567.
La data 12 gennaio 1566 per la morte dell’artista, fornita dal
GUALANDI (Memorie originali riguardanti le Belle Arti, VI, pa-
gina 79), è errata perchè, come si è visto, il 4 marzo di questo
anno Raffaello del Colle era ancora vivo. Berto Alberti, che la
registra nelle sue ricordanze (DEGLI AzzI, op. cit.), non è testimone
attendibile perchè, dal 6 gennaio 1566 al 2 febbraio 1568, era,
col fratello Girolamo, a Roma.
1567, 29 gennaio — Michelangelo, figlio di Raffaello del Colle,
essendo morto il padre pochi giorni prima, fa l’inventario
dei possessi da lui lasciati, nell’interesse dei presuntivi eredi
in caso di sua morte (DEGLI AZzI, op. cit., pag. 195) !.
+ Bibliografia su Raffaello del Colle: Vasarr, Vite, ediz. Milanesi, vol. VI, 213 ss., VII,
599; ediz. tedesca del GOTTSCHEWSKI e GRONAU, vol. IV (Strasburgo 1910), 299, 300, 324;
SCANNELLI, Il microcosmo della pittura, Cesena, 1657, 154, 178; GRAZIANI, De scriptis in
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