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1534 (?) — Alle dipendenze del Vasari decora in Città di Castello,
nel Palazzo Vitelli, « alcune stanze », una «stufa» e « facciate
delle logge », insieme con un Battista da Città di Castello
(cfr. KALLAB, Vasaristudien, p. 54. Per la data).
1535, 9 settembre (?) — Partecipa in Perugia all’apparato per la
venuta di Paolo III:
1536, metà di marzo, 28 aprile — A Firenze collabora, in sot-
tordine al Vasari, con Raffaello del Colle e Stefano Veltroni,
all’apparato per la venuta di Carlo V, facendo « stupire ognuno »
1536, maggio — Collabora all’apparato per le nozze d’Alessandro
de’ Medici, duca di Firenze, con Margherita d’Austria.
1537, gennaio (?) — Compromesso in seguito all’uccisione del
duca Alessandro perchè creduto appartenente ai nemici dei
Medici, è messo al bando da Firenze e territorio a lei soggetto.
1537 — A $an Giustino, presso Borgo $an Sepolcro, lavora per
l’abate Bufalini una «camera in una torre con uno sparti-
mento di putti e figure che scortano al disotto in su molto
bene », grottesche, ecc.: ed un’altra con stucchi e «storie
de’ fatti de’ Romani, così ben lavorate a fresco, che fu una
maraviglia ».
1537, autunno — È chiamato dal Vasari ad aiutarlo a Camaldoli,
ma invano, perchè glielo impediva il bando di Ottaviano
de’ Medici.
1539, settembre (?) — Va a Bologna, con Battista Cungi e poi
con Stefano Veltroni, per aiutare il Vasari a dipinger tre
tavole e un fregio intorno al refettorio di San Michele in Bosco.
Si portò bene specialmente nelle grottesche del fregio (col
Veltroni); lavorò poi al quadro di San Gregorio, in dettagli,
e al secondo quadro, facendovi degli angeli che appaiono ad
Abramo. Smise quindi in seguito a una mala caduta.
1540 — Di nuovo a San Giustino, dove «finì alcuna delle stanze »
del palazzo Bufalini.
1540 —— Dipinge a Città di Castello « una tavola, che era stata
allogata a Battista suo amicissimo, tutta di sua mano. ed un
a
Sui