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Il De Dominici si prova a stringere a Raffaello la pittura
cinquecentesca napoletana; s’industria a far fuggire a Roma
Giovan Filippo Criscuolo per «studiare le opere di Raffaello »,
e là, «si dice che da Perin del Vaga fosse assai ben diretto e
ammaestrato nelle difficoltà dell’arte». Quando lo storiografo
Fig. 426 — Napoli, $s. Severino e Sosio.
Gio. Antonio d’Amato il Vecchio: i Tre Arcangeli.
(Fot. R. Sovrintendenza all’Arte della Campania)
napoletano non riesce a far fuggire a Roma i suoi artisti, trova
Polidoro fuggito da Roma, al tempo del Sacco, che arriva in
Napoli a educarli pur sulla via della fuga; e trova anche «uno
scolaro di Raffaello che a Napoli si tratteneva » a istruire il Curia.
A Roma dovevan far capo i pittori napoletani, e così Fabrizio
Napoli, Chiesa dell’Assunta a Castelnuovo: La Vergine con il Bambino in gloria, angioli,
Santi e anime del Purgatorio (DE DomINICI).
- $anta Caterina: La Vergine con il Bambino in gloria, le anime del Purgatorio, Sanita
Lucia e San Francesco di Paola (DE DomInICI).
— $s. Concezione degli Spagnoli, Cappella di San Carlo: Molti Santi, Affresco (DE Domr-
NICI)Ì.
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