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Chiudiamo lo studio dei maestri napoletani, che portano al
Seicento reminiscenze di Raffaello e visioni veneziane, con Beli-
sario Corenzio!. Come Girolamo Imparato e il Santafede, tese
la sua mira a Venezia, ove, secondo il De Dominici, studiò cinque
anni, attratto specialmente dal ‘Tintoretto. Nell’Epifania ai Ge-
rolamini (fig. 447), pure scorgendosi qualche nota savoldiana in
alcune figure, specie nel giovanetto del fondo a sinistra, viva-
mente illuminato, si riscontra l’influenza carraccesca nelle figure
lunghe, affilate da luce. Simili figure appaiono nel soffitto di Santa
Maria la Nuova, e anche negli affreschi sulla volta del presbiterio
ai $s. Severino e $osio, di un manierismo animato e alquanto
enfatico.
Il decoratore, lo scenografo, rivela invece le sue doti nel sof-
1 Notizie relative a Belisario Corenzio:
1558 — Nasce circa quest’anno in Grecia Belisario Corenzio. S$e-
condo il De Dominici nel 1580 circa era a Venezia, dove re-
stava cinque anni studiando il ‘Tintoretto; tornava poi in
patria, e verso il 1590 si stabiliva a Napoli.
1590 — Data degli affreschi nella cappella del ‘Tesoro nella chiesa
dell’Annunziata di Napoli, firmati « Bellisarius Corentius Fecit
anno MDXC ».
I591-92 — Il Corenzio dipinge nella chiesa di San Martino di
Napoli la cappella a sinistra dell’ingresso, per la somma di
220 ducati (FILANGIERD)..
1601, 15 aprile — Si obbliga per contratto a dipingere «lo friso
a torno l’intempiatura della chiesa della SS. Annunziata » di
Napoli (FILANGIERI).
1609 — Contratto per gli affreschi della crociera della chiesa di
San Severino in Napoli, per 2500 ducati (FILANGIERI).
1639-41 — Riceve 2142 ducati per dipinti eseguiti nella chiesa
della Sapienza (FILANGIERI).
1643 — Il Corenzio muore cadendo da un palco nella chiesa di
San Severino dove lavorava (DE DomMInICcI).