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Fontana del
’lommaso Laureti, venuto giovinetto a Roma, dominato
dal genio di Michelangelo, si avvicinò al maggior interprete
gna il Cristo del sommo maestro, a colui che ne faceva arrendere alquanto
le forme scultorie alle pittoriche, a Sebastiano del Piombo. Ma
San Giacomo presto gli venne meno l’insegnamento, invero poco fervido,
di Sant’ Ago- di questo pittore infingardo e buontempone, che scoraggiava dal
lavoro. Andava dicendo: «non era meno prudenza cercar di
architetto e viver quieto, che vivere con le fatiche inquieto per lasciar di sè
nome dopo la morte; dopo la quale hanno anco quelle fatiche e
. cappella in l’opere tutte ad avere, quando che sia fine e morte ». Il Laureti,
2 CON SI (Co nell’incertezza giovanile; quasi senza guida, guardò a Raffaello
e a Michelangelo, così che nella volta della Sala di Costantino
appaiono le sue figure allegoriche come raffaellesche enfiate, che,
nel gonfiare, abbian perduto ogni garbo; si sien fatte rosseggianti,
egamenti per grosse e grevi. Par che nella sala di Costantino, in tutto quel
in Vaticano, turbinar di tinte della scuola di Raffaello, il colore così rumo-
roso copra come di cappa carnevalesca il soffitto. Dal ritmo
VIII nel Pa- dolce delle Stanze della Segnatura e dell’Eliodoro, dalle voci
d’argento della Disputa, del Parnaso e delle Virtù, dalle armonie
Saf TCA profonde della Messa di Bolsena e della Cacciata d’Eliodoro,
si passa alle voci torbide, basse, contrastanti, della Sala di Co-
stantino, al vocione sgangherato di ‘Tommaso Laureti. Sembra
let Pantheon: che questo giadasso riassuma i lazzi delle maschere carnevale-
sche tutte variopinte, imbellettate, sgargianti, lassù nel soffitto
della Sala di Costantino (fig. 452). Accanto alle virago allegoriche
sono anche uomini atletici, migliori assai delle figure muliebri
e ie perchè studiati dai nudi che accompagnano con un crescendo
I), 1854-56; LANZI, d’animazione lo svolgersi, nella volta della Sistina, delle storie
La pi bibliche, da quella di Noè alla Creazione del mondo. Ma poco
a MAL ERET vediamo che ricordi Sebastiano del Piombo in quest’opera del
issance dn Rom. nu Laureti, il solo discepolo, secondo il Vasari, che abbia appresa
>brica della Fonte; arte da lui
VENTURI Sioria dell'Atte. Ttaliana, TX: 3.
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