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a dettare. Una cortina separa le due figure accanto al tavolo dal
colonnato e dallo sfondo di paese; una terza figura s’affaccia nel- pattezza
l’ombra del loggiato. Ma il concetto realistico del ritratto in azione, in auree n
forse d’origine fiamminga, non allontana il pittore da quella
tendenza alla grandiosità, all’imponenza formale e scenica che
appare sin dalle prime sue opere; anzi, la stasi assoluta degli
atteggiamenti, in accordo con la gravità architettonica delle
masse, si risolve in un ritmo tranquillo e solenne, veramente
romano. Le mani morbide dei due personaggi in primo piano, e
specialmente la destra del prelato, sembran modellate sugli
esemplari raffaelleschi della prima Stanza; e proprii alle immagini
del Sanzio sono il portamento della testa pensosa, e la calma
lentezza dello sguardo, ove par giunga, in contrasto con l'energia
dei lineamenti, un lontano riflesso della spirituale altezza del
Cardinale Alidosi al Prado.
Ma se nella composizione Sebastiano è qui un precursore del
tardo Raffaello, e nella figura s’ispira all’ideale nobiltà delle
immagini ritratte dall’Urbinate, la vita pittorica del quadro ri-
mane puramente veneziana. Fluisce il colore bagnato di luce
nel morbido tessuto dell’ermellino, come d’argentea spuma;
s’ammollisce di fresche ombre il paese, in cui brilla soffocato
l’oro dei fondi tizianeschi, e in un umido velo atmosferico si
plasma la testa del terzo personaggio, intenerita dall’ombra del
loggiato. Nel colore morbido e penetrato di luce, Sebastiano del
Piombo rimane dunque, anche entrando nella cerchia di Raf-
faello, uno schietto rappresentante della civiltà veneta.
Ma più, questo splendore cromatico, contenuto in una tri-
stretta gamma di tinte, brilla in due capolavori: il così detto
Uomo ammalato della Galleria degli Uffizi (fig. ro) e il Violinista
della raccolta di Alfonso Rothschild. Il titolo venne forse al primo
quadro dell’atmosfera che avvolge di cupa ricchezza il genti-
luomo in vesti suntuose. Ma la bella immagine, affilata dall’ombra,
che di sbieco rade il volto girato verso destra, s’erge agile e ga-
gliarda; e dagli occhi sfavilla, in un contenuto sorriso, il raggio sfeta verde
di una vita serena e sana. Il colore delle carni non ha, qui, la com- Stoffe è cari
Giorgior