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L’amicizia con Luca Cambiaso ci spiega la tendenza architet-
tonica prevalente in alcune figure di Muse e Divinità dipinte da
Ottavio entro finte nicchie a decorazione della gran sala terrena
di palazzo Marino a Milano, e la conseguente somiglianza dello
schema di alcune di esse con quello proprio alle forme del grande
architetto Pellegrino ‘Tibaldi. Ancora, nelle vesti a chiocciola e
a svolazzi sui corpi ingigantiti, rimane l’impronta di Perin del
Vaga; ma la posa di alcune figure, ad esempio del Mercurio, è
ideata secondo uno schema di piani architettonici larghi e
semplici: le luci stesse hanno funzione costruttiva. Colorista de-
lizioso è il pittore di questa figura, con drappi bianco-grigi sopra
le carni di un rosa smorzato. Nel colore, Ottavio Semino, a dif-
ferenza del fratello, rivela la sua personalità d’artista dotato:
gode a far cantare, sui bianchi d’argento e sul verde cupo, il bel
rosso ciliegia della veste d’una Musa col flauto, in cui par germogli
il gusto cromatico lieve e festante dei Secentisti decoratori di
palazzi genovesi, e a spianare sul fondo grigio lavagna la figura
della Musa con la tuba e il cembalo, per meglio giustapporre al
roseo della veste, che imbianca in luce, un drappo greve, di un
giallo tenero, spento nel grigio. Il gigantismo della forma non
disperde l’eleganza del ritmo e la bellezza del colore puro, scarso
d’ombre, leggiero d’ombre.
Le qualità cromatiche dell’arte di Ottavio Semino risultano
anche dagli affreschi della cappella di San Girolamo nella chiesa
di Sant’Angelo a Milano. Gialli di messidoro, rosa, verdi chiari,
bianchi argentini, ingentiliscono la composizione di un raffaellismo
agitato, serpeggiante nelle vesti, con pieghe a creste, a vela, sbat-
tute dal vento come stendardi. Sui corpi, ingigantiti in omaggio
alla moda michelangiolesca che raggiunse anche il tardo Raffaello,
non è alcuna intensità d’ombre: tutto si presenta chiaro, limpido,
in una limpida atmosfera.
Nel miracolo dell’asino e del leone, il somarello grigio, con la
bisaccia di un lieve biancargento, presso il bianco azzurrato della
camicia dell’uomo che lo guida, è brano di colore squisito, come
il carezzevole rosa della veste e della cintura del soldato con