Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 5)

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panni tesi, come di cuoio, e mani aspre nocchiute. Nel fondo, dal- 
l’ombra di una capanna, occhieggiano due testine affilate di 
pastorelli, motivo savoldiano diffuso durante la seconda metà 
del Cinquecento in tutta l’Italia settentrionale, e anche in Toscana. 
In una rappresentazione di vivacità marionettistica si schie- 
rano i personaggi della scena raffigurante Federigo Barbarossa 
che conferisce il generalato di mare a Niccolò Spinola in palazzo 
Spinola di Genova (fig. 492): guerrieri di cartone poggiati alle ala- 
barde come contadini alla vanga, cavallucci di cartapesta im- 
pennacchiati di piume, paggetti e nani, in una composizione 
messa insieme da frammenti di stampo raffaellesco alla Perin 
del Vaga. Ne risulta come spaesata la consueta accademia di 
nudo del giovane seduto in primo piano a destra. I colori sono 
chiari, squillanti, e la luce a sprazzi infonde loro una rusticana 
vivezza. Il paesaggio nel fondo attesta il persistere in Liguria 
della tradizione fiamminga. 
In palazzo Marino, a Milano, Andrea dipinse, nella volta del 
salone terreno, la Presentazione di Psiche agli Dei (fig. 493), 
riprendendo i motivi di Raffaello nella Farnesina, e imitando la 
maniera di Perin del Vaga. È un esempio notevole di manieri- 
smo genovese di stampo raffaellesco, con i soliti contrasti fra 
nudi cinerei e nudi rossigni, pose frontali e da tergo, gesti pre- 
ziosi e corpi giganti, e i consueti motivi a ristampa di vesti a 
creste, a svolazzi, di elmi impennacchiati, di costumi sgargianti. 
L’effetto decorativo è raggiunto traverso la varietà di moto dei 
gruppi e il conseguente frastaglio della linea compositiva t, 
Da Rovio, presso Lugano, ove nacque circa il 1543, venne a 
Milano, Palazzo Marini: Volta con la Storia di Psiche accolta dagli Dei (le altre pitture di 
questa sala si devono ad Aurelio Busso e ad Ottavio Semino). 
— Oratorio dei Genovesi: Secondo il SOPRANI, sono di Andrea le pitture ad olio e di Ot- 
tavio gli affreschi. 
Savona, Palazzo della Rovere: Affreschi, in collaborazione con Ottavio: Ritratti di Fran- 
cesco Maria Spinola (1582), della moglie di Scipione Metelli da Castelnovo, e di molti 
cavalieri genovesi. 
1 Di Aurelio Busso, collaboratore dei Semino, sono i quattro ovali monocromi agli 
angoli della sala, incastonati in eleganti cornici barocche e rappresentanti le quattro Sta- 
gioni. È anch’egli un imitatore di Perin del Vaga, che si distingue per una speciale tendenza 
verso il gusto neoclassico, evidente soprattutto nella figura dell’ Estate.
	        
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