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Genova ‘Taddeo Carlone !, che fondò poi coni figli? una scuola
pittorica.
Alla scuola dei Semino fu educato nella sua fanciullezza, se-
condo il Soprani, un altro fecondo decoratore di palazzi e chiese
genovesi, Bernardo Castello ®, che «fe’ eziandio qualche ricorso
alla scuola del Cambiaso, la cui maniera, guidato dal suo giudi-
zioso e retto discernimento, a quella del proprio attuale maestro
anteponeva. Studiossi perciò d’imitarlo ne’ suoi primi lavori e
sì ben vi riuscì che alcune pitture copiate avendone furono le
+ Taddeo Carlone nacque a Rovio, terra della giurisdizione di Lugano, circa il 1543,
da Giovanni, «scultore d’arabeschi e fogliami ». Il padre lo condusse a Genova nel r560,
col fratello Giuseppe, perchè vi studiasse la scultura. Andò a perfezionarsi per qualche
tempo a Roma. Lavorò in Genova quale architetto, scultore e pittore, e vi fondò una scuola
con i figli. Morì a Genova quasi settantenne nel 1613. Non si conoscono esempr della sua
arte pittorica vantata dalle fonti.
2 G. e G. B. Carlone portano nella decorazione del Seicento, ad esempio negli affreschi
sulla volta dell’Annunziata a Genova, strascichi del manierismo genovese cinquecentesco,
intonandoli al secolo nuovo per effetto di maggior scioltezza pittorica, di una composi-
zione più fusa, di una visione decorativa più libera e disinvolta.
Qualche elemento della scuola genovese perinesca si vede anche nello smagliante de-
coratore di palazzi, Lazzaro Tavarone, di cui tratteremo nel volume IX, VII.
3 Nacque nel 1557 in Albaro, sobborgo di Genova. Fu scolaro del Semino e studiò sulle
opere del Cambiaso. Fu amico del Chiabrera, « che gli diede molte idee per le sue pitture e
in lunghe e interessanti lettere discute con lui d’arte». Nel 1575 prese moglie e visitò
molte città d’Italia; nel 1576 conobbe in Ferrara il Tasso, di cui nel 1586 illustrò la Geru-
salemme Liberata; nel 1588 è eletto socio dell’Accademia di Firenze; nel 1604 va a Roma;
da una sua lettera del 1618 si sa che egli ha fatto quattro tavole per una vigna del Cardi-
nal di Savoia; nel 1629 muore, a 72 anni.
Catalogo delle opere (dalle fonti):
Albaro, Chiesa di San Francesco: Immacolata Concezione
— Chiesa di San Martino: L’Annunciata e S. Antonio di Padova.
— Palazzo di Agostino Saluzzo: Affreschi.
Bisagno: Affreschi in un palazzo.
Genova, Chiesa dei Cappuccini: Crocefisso, S. Francesco riceve le stigmate, San Francesco
veste dell’abito religioso Santa Chiara, S. Ant. da Padova.
— Chiesa di Santa Caterina: L’Assunta.
— Chiesa del Gesù: Affresco raffigurante il Battista che predica alle turbe
— Chiesa della Maddalena: La Vergine tra Santi.
S. Maria di Castello: S. Pietro Martire.
S. Maria dei Servi: San Francesco di Paola.
S. Maria della Vigna: S. Orsola.
Chiesa di $. Matteo: Sant Anna.
Chiesa della $$. Vergine delle Grazie: Storie della Vergine.
Chiesa di $. Siro: Tavola con la Disputa di Gesù.
Chiesa di $. Teodoro: Storie della Vergine e figure di Profeti nella volta di una cappella.
Palazzo Grimaldi, poi S$aoli: Affreschi con Imprese di Alessandro il grande.
Palazzo Imperiali: Convito per le nozze di Psiche, storie di Cleopatra, e composizioni
tratte dalla Gerusalemme Liberata.